Gli uragani – come tutti i cicloni tropicali, intensi vortici di bassa pressione con diametro di 300-400 km – si alimentano attraverso moti ascensionali di origine convettiva. Infatti le nuvole temporalesche dell’uragano si formano perché l’aria viene scaldata dal basso dalle superfici marine rese molto calde tra fine agosto-settembre-ottobre dall’enorme calore solare immagazzinato nella stagione estiva fino a profondità di 100-200 m, lungo la fascia tropicale e subtropicale
Di conseguenza l’aria immediatamente sovrastante la calda superficie marina diviene a sua volta più leggera dell’atmosfera circostante e come tale viene spinta verso l’alto. Ma nella libera ascesa si raffredda di 10 °C per km fino a condensare in spesse nuvole l’umidità sottratta all’oceano.
L’enorme quantità di calore accumulata nell’estate del 2017, molto calda anche negli USA. sul mar dei Caraibi è la stata la causa dell’innesco dei due violenti uragani che hanno messo a soqquadro Texas e Florida
Fig. 1 – Temperature della acque superficiali nei Caraibi il 28 agosto
Ma anche il Mediterraneo da diversi anni, tra settembre e novembre, è caldissimo a seguito delle esteti sempre più calde e roventi
Fig.2 – Temperatura delle acque superficiali dei mari Italia il 13 settembre
Allora è lecito chiederci: rischiamo forse di vedere tra settembre e novembre l’innesco di un mini-uragano sui nostri mari a Sud della Sicilia ove le temperature del mare sono intorno 28 gradi, ovvero temperature abbastanza alte su un’area piuttosto vasta, condizioni ideali queste per favorire l’innesco di tali fenomeni? E’ possibile che si formino anche nel Tirreno Meridionale con l’aumentare della temperatura?
Del resto negli ultimi 10-20 anni, in autunno, lo Ionio, il Mar Libico, il mare adiacente Cipro, sono stati interessati da alcuni cicloni con caratteristiche molto simili ai cicloni tropicali, note come TLC (Tropical Like Cyclones) o Medicanes (mediterranean hurricanes), con il classico “occhio” al Centro.
Fig.3 – Ciclone tropicale prossimo alla Sicilia il 7 novembre 2014
Oltre ai comuni cicloni tropicali tipici dei tropici e di mari caldi, Una piccola percentuale di cicloni tropicali nasce da precursori freddi e su mari con temperature marine ben al di sotto dei soliti 26C voluti dalla meteorologia tradizionale (Revisiting the Sea Surface Temperature Threshold for Tropical Cyclone Development, Ron McTaggart-Cowan 2015). IL ciclone tropicale #Pablo, a fine ottobre 2019 sul NE Atlantico, si é formato a 42N e su mari di 19C. Similmente al ciclone tropicale Grace dell’ottobre 2009 o ad Alex del gennaio 2016. I cicloni tropiacali quindi, raramente si formano al di fuori dei tropici per transizione tropiacale (trasformazione da ciclone extratropicale a ciclone subtropicale [ibrido] e infine in ciclone tropicale). Questo accade raramente anche sul Mediterraneo e li chiamiamo volgarmente #medicane o #Tlc. Un analisi sperimentale del SSD-Noaa nel Novembre 2011 classifica il ciclone mediterraneo Rolf come tempesta tropicale 01M. Lo stesso fara’ nell’ottobre 2016 con la tempesta tropicale 90M. Queste tempeste mediterranee sono state definite “tropicali” e non ibride, dato che l’essere ibrido é tipico dei cicloni subtropicali, cicloni che hanno caratteristiche ben precise, diverse dai cicloni tropicali. Rari sistemi mediterranei come Celeno 1995, Cornelia 1996, 01M(Rolf) 2011, 90M 2016, Numa 2017, Zorbas 2018 cadono nella loro fase matura nello spettro dei cicloni tropicali. I cicloni vengono classificati per le loro caratteristiche (extratropicali, subtrolicali, tropicali), e non per l’origine geografica. “Tropical-like-cyclone” (Tlc) é un termine che ci trasciniamo dietro dai primi studi degli anni 80-90, quando la formazione di un ciclone tropicale al di fuori del tropico era poco concepita.
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Oltre ai comuni cicloni tropicali tipici dei tropici e di mari caldi, Una piccola percentuale di cicloni tropicali nasce da precursori freddi e su mari con temperature marine ben al di sotto dei soliti 26C voluti dalla meteorologia tradizionale (Revisiting the Sea Surface Temperature Threshold for Tropical Cyclone Development, Ron McTaggart-Cowan 2015). IL ciclone tropicale #Pablo, a fine ottobre 2019 sul NE Atlantico, si é formato a 42N e su mari di 19C. Similmente al ciclone tropicale Grace dell’ottobre 2009 o ad Alex del gennaio 2016. I cicloni tropiacali quindi, raramente si formano al di fuori dei tropici per transizione tropiacale (trasformazione da ciclone extratropicale a ciclone subtropicale [ibrido] e infine in ciclone tropicale). Questo accade raramente anche sul Mediterraneo e li chiamiamo volgarmente #medicane o #Tlc. Un analisi sperimentale del SSD-Noaa nel Novembre 2011 classifica il ciclone mediterraneo Rolf come tempesta tropicale 01M. Lo stesso fara’ nell’ottobre 2016 con la tempesta tropicale 90M. Queste tempeste mediterranee sono state definite “tropicali” e non ibride, dato che l’essere ibrido é tipico dei cicloni subtropicali, cicloni che hanno caratteristiche ben precise, diverse dai cicloni tropicali. Rari sistemi mediterranei come Celeno 1995, Cornelia 1996, 01M(Rolf) 2011, 90M 2016, Numa 2017, Zorbas 2018 cadono nella loro fase matura nello spettro dei cicloni tropicali. I cicloni vengono classificati per le loro caratteristiche (extratropicali, subtrolicali, tropicali), e non per l’origine geografica. “Tropical-like-cyclone” (Tlc) é un termine che ci trasciniamo dietro dai primi studi degli anni 80-90, quando la formazione di un ciclone tropicale al di fuori del tropico era poco concepita.