Il destino dei ghiacciai dell’Asia è segnato?

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Il destino dei ghiacciai dell’Asia è segnato?

Con l’attuale riscaldamento globale un terzo dei ghiacciai asiatici è destinato a sciogliersi entro la fine del secolo. Ma se la temperatura media della Terra aumenterà ancora di più, la perdita potrebbe raddoppiare, con devastanti conseguenze per centinaia di milioni di persone
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Anche se lo scenario perseguito dall’accordo di Parigi sul clima avesse completo successo, riuscendo a limitare l’aumento della temperatura globale a non più di 1,5 °C entro la fine del secolo, a quella data circa il 35 per cento della massa glaciale dei ghiacciai delle alte montagne dell’Asia sarebbe andato comunque perduto. Ma perdite ancora maggiori vi sarebbero per incrementi di temperatura superiori: aumenti di 3,5 °C, 4 °C e 6 °C, porterebbero a una perdita pari rispettivamente al 49 per cento, al 51 per cento e al 65 per cento.

Il destino segnato dei ghiacciai dell'Asia
Cortesia Joseph Shea

E’ questa la drammatica conclusione a cui è giunto un gruppo di ricercatori dell’Università di Utrecht dopo aver mappato e stimato le dimensioni di oltre 33.000 ghiacciai asiatici ed effettuato 110 simulazioni della loro risposta ai possibili futuri scenari climatici elaborati dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). Lo studio è illustrato in un articolo pubblicato su “Nature”.

Questi ghiacciai – che hanno una massa complessiva di circa 5000 miliardi di tonnellate, più di un terzo delle quali sono immagazzinate nei ghiacciai del Karakorum, tra Pakistan, India e Cina – alimentano direttamente o indirettamente gran parte dei bacini idrici del continente. Un loro ritiro e impoverimento massiccio metterebbe a repentaglio la sicurezza idrica di vastissime regioni e delle popolazioni che le abitano, creando problemi di approvvigionamento idrico per l’irrigazione, l’uso domestico e la produzione di energia elettrica.

Per avere un’idea delle dimensioni dell’eventuale catastrofe va considerato che questi ghiacciai si concentrano nella regione che va dal Pamir, in Asia centrale, ai monti Hengduan, in Asia orientale tra Cina e Myanmar, passando per Hindu Kush, Karakorum, Hymalaya, oltre a quelli

che si trovano nell’altopiano del Tibet, e che alimentano fiumi come Yang Tze, Hwang Ho, Gange e Indo, nei cui bacini vivono miliardi di persone. Ancora più severo sarebbe poi l’impoverimento idrico dei fiumi alimentati dai ghiacciai più piccoli dei monti Hissar Alai che rischierebbe di portare alla desertificazione di paesi come Tajikistan, Kyrgyzstan e Uzbekistan.

Purtroppo questi ghiacciai si stanno riscaldando complessivamente a tassi superiori alla media globale, anche se la velocità di scioglimento può essere significativamente differente da zona a zona. Un fattore di rilievo è infatti l’eventuale copertura del ghiacciaio da parte di detriti: questi possono infatti esercitare un “effetto tampone” rispetto al riscaldamento.

Il destino segnato dei ghiacciai dell'Asia
Cortesia Sander Meijer

Fortunatamente in diverse regioni del Karakorum e dell’Himalaya la massa di ghiaccio sotto i detriti nelle zone di scioglimento attivo supera il 40 per cento. La speranza – osservano amaramente gli autori – è che la parte ormai inevitabile dello scioglimento possa portare allo scoperto una quantità significativa di altri detriti, aumentando lo spessore e l’estensione di questa protezione naturale dei ghiacciai. Ma, concludono, “a poter fare la differenza sono chiaramente le decisioni politiche, e per la sopravvivenza dei ghiacciai di alta montagna dell’Asia è essenziale ridurre al minimo l’aumento della temperatura globale”.

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