Cosa sta davvero succedendo all’ecosistema del Lago di Bracciano?

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Cosa sta succedendo all’ecosistema del Lago di Bracciano

Il livello delle acque è ai minimi storici. E gli effetti sull’ecosistema del lago potrebbero essere devastanti
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1.100 litri di acqua al secondo prelevati per rimpolpare la rete idrica della capitale e la pioggia che latita da mesi. La ricetta di un disastro, che sta portando al collasso uno dei più importanti bacini vulcanici della penisola: il lago di Bracciano. E mentre in questo agosto interminabile la regione Lazio e il comune di Roma si davano battaglia, il lago continuava a peggiorare.

Oggi il livello delle acque ha raggiunto il record negativo, oltre un metro e 80 al di sotto dello zero idrometrico: il valore più basso registrato nell’ultimo secolo. Sulle responsabilità, ovviamente, ci sarà tempo per interrogarsi più avanti (così come sul doppio ruolo giocato dal Campidoglio, che del lago dovrebbe essere anche garante in qualità di Presidente del consorzio lago di Bracciano). Quel che conta, oggi, è che il lago, il suo ecosistema e tutte le comunità che vi gravitano intorno sono in pericolo.

Con buona pace di Acea, la colpa è riconducibile per buona parte ai prelievi della multiutility capitolina.

Si calcola infatti che caldo e siccità abbiano influito sui livelli delle acque per non più del 30/40%. Il che lascia le responsabilità maggiore per l’abbassamento ai prelievi di Acea. Anche se, paradossalmente, neanche sul calcolo di questo abbassamento ci si riesce a mettere d’accordo. Acea infatti calcola lo zero idrometrico (l’altezza media delle acque del lago) prendendo come riferimento l’antico acquedotto Traiano Paolo, mentre la maggior parte degli esperti indica la quota a cui il lago inizia a riversarsi nell’Arrone (un effluente del lago) come misurazione più corretta.

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