A soffrire di questa siccità molti settori tra cui le produzioni foraggere delle aziende del comparto ovicaprino, le colture orticole, cerealicole, frutticole, viticole, olivicole, la produzione apistica e gli altri comparti della zootecnia. I danni sono stati causati dalla situazione di estremo stress idrico e dalla persistenza di elevate temperature, superiori alla media del periodo, associata nei primi mesi dell’anno a una forte escursione termica tra il giorno e la notte. Prima della siccita’ le campagne erano infatti gia’ provate dalle condizioni climatiche anomale di gennaio e aprile, con le nevicate del 16 e 17 gennaio, il maltempo del 21 gennaio e le gelate della seconda decade di aprile.
Nell’anno in corso, fatta eccezione per le aree del Flumendosa e della Gallura, si registrano deficit di pioggia che vanno da un minimo del 30% del Campidano a un massimo del 45% del Logudoro. Si pensi che per il Logudoro si tratta dell’anno piu’ siccitoso dall’inizio delle osservazioni nel 1922 e per le altre aree comunque fra i primi casi critici registrati negli ultimi 100 anni.