15 settembre 2017, poche ore alla fine della sonda Cassini
L’ultima alba della sonda Cassini su Saturno, minuto per minuto: che cosa si vedrà, che cosa no e perché.
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Il 12 settembre, alle 7:27 ora italiana la sonda Cassini (Nasa/Esa/Asi) si trovava all’apoapse, ossia al punto più lontano della sua attuale orbita attorno a Saturno, a 1,3 milioni di chilometri dal pianeta.
Adesso, mentre si avvicina al pianeta ad una velocità che in questo momento si aggira attorno ai 100.000 chilometri all’ora (circa 6.300 chilometri/ora rispetto a Saturno), lungo la traiettoria che le è stata imposta dall’ultimo avvicinamento a Titano – avvenuto l’11 settembre, quando gli è passato “accanto”, a 119.049 chilometri di distanza – la Nasa sta scaricando le informazioni raccolte vicino al satellite più simile alla Terra per la sua densa atmosfera, i laghi e i fiumi (che però non sono di acqua, ma di metano ed etano).
Per non contaminare altri mondi la sonda viene fatta precipitare su Saturno per evitare che, non avendo più carburante e non essendo più governabile, possa cadere intatta su altri corpi celesti, contaminandone la superficie con microrganismi portati dalla Terra.

Illustrazione: Cassini ci ha descritto Saturno in modo del tutto nuovo. Le informazioni inviate a Terra dalla sonda e dal suo lander (Huygens, sceso su Titano nel gennaio 2005) terranno gli scienziati occupati per molti anni. | Nasa
Il 14 settembre alle 21:58 ora italiana, la sonda scatta le ultime immagini della sua lunga missione, iniziata da Cape Canaveral il 15 settembre 1997, quindi alle 10:22 punterà la sua antenna verso Terra e scaricherà i dati e le fotografie scattate.
Data la distanza Terra-Saturno ci vorranno circa 83 minuti perché arrivino alla Nasa. Da quel momento la stazione terrestre del Deep Space Network di Canberra (Australia), che riceve i dati dalla sonda, rimarrà collegata alla sonda finché sarà possibile, fino alla fine della missione
Il 15 settembre, giorno della fine ufficiale della missione, alle 7:08 Cassini intersecherà per l’ultima volta l’orbita del satellite Encelado. Alle 8:22 attraverserà l’orbita dell’anello F (il più esterno tra quelli principali) per l’ultima volta.
Cassini-Huygens in numeri:
2,5 milioni di manovre eseguite;
7,9 miliardi di chilometri percorsi (4,9 miliardi di miglia);
635 GB di dati trasmessi;
3.948 studi scientifici pubblicati;
6 nuove lune scoperte;
294 orbite completate;
162 voli ravvicinati (flyby) delle lune di Saturno;
453.048 fotografie;
27 nazioni partecipanti all’impresa;
360 accensioni dei propulsori. | Nasa
2,5 milioni di manovre eseguite;
7,9 miliardi di chilometri percorsi (4,9 miliardi di miglia);
635 GB di dati trasmessi;
3.948 studi scientifici pubblicati;
6 nuove lune scoperte;
294 orbite completate;
162 voli ravvicinati (flyby) delle lune di Saturno;
453.048 fotografie;
27 nazioni partecipanti all’impresa;
360 accensioni dei propulsori. | Nasa
Quindi inizieranno i momenti più drammatici: alle 12:31 (il segnale arriverà a Terra alle 13:54) Cassini inizierà ad attraversare l’atmosfera del pianeta a circa 121.000 chilometri all’ora (rispetto alla Terra) e accenderà i motori al 10 per cento della loro potenza. Un minuto dopo i propulsori verranno portati al 100 per cento, per cercare di tenere stabilizzata la sonda il più a lungo possibile, ma sarà questione di secondi o al più di un paio di minuti.
Poi il segnale verrà perso. L’attrito con l’atmosfera inizierà a disintegrare la sonda: prima si staccheranno i pezzi più grandi, come l’antenna, poi via via quelli più piccoli, e tutto brucierà completamente. In Italia saranno le 13:55 circa quando il segnale si perderà del tutto.
Che cosa si vedrà? Le probabilità che si possa osservare qualcosa sono davvero poche, ma nei vari centri di missione si farà ovviamente tutto il possibile per raccogliere le ultime parole di Cassini.
