ECCO COME LA SICCITA’ E LE ONDATE DI CALORE HANNO PORTATO I BOSCHI UMBRI… AVANTI DI DUE MESI
Sono davvero impressionanti le immagini dei boschi di molte zone dell’Umbria, che presentano un manto davvero particolare, che richiama i colori autunnali, anche se siamo solo alla metà di agosto
Redazione Blue Planet Heart
9 mesi pieni, ormai, di siccità gravissima, insieme ad un’estate con ripetute ondate di calore, di cui una, l’ultima, della durata di 12 giorni, che ha registrato per diversi giorni valori vicini o superiori ai 40 gradi anche in alta collina.
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Sono questi gli ingredienti del gravissimo stato di sofferenza di una parte dei boschi umbri, in particolar modo quelli delle zone settentrionali, meridionali e occidentali della regione (si salvano le zone appenniniche centro-meridionali e il versante est pedemontano dell’Umbria) dove il manto si presenta di un colore quasi surreale, ancora più secco di quanto lo possa essere nella normalità del periodo autunnale.
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Come mostrano le immagini, scattate da Michele Cavallucci il 14 agosto, i boschi della regione, in pochi giorni, sono diventati di un colore simile a quello che acquisirebbero dopo essere stati interessati da un incendio, con grave sofferenza di querce, roverella e aceri campestri in primis, ma in alcuni casi anche lecci e altri tipi di piante.
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Come ci ha spiegato l’agronomo Moreno Moraldi, “le piante, trovandosi in uno stato di grave stress, accelerano la perdita delle foglie, che in un primo momento gli permette di sopravvivere anche in condizioni di stress termico. Alcune piante piccole, però, per esempio, sono già morte, e quindi il processo è irreparabile. C’è da auspicarsi che, nel più breve tempo possibile, arrivino delle piogge importanti, oltre ad un calo termico sensibile, altrimenti, c’è il rischio – continua Moraldi – che le piante si dissecchino, e che non riprendano quindi il loro ciclo vegetativo la prossima primavera”.
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Nelle immagini che vi proponiamo nell’articolo, si può evidenziare il contrasto davvero forte con le piante sempreverdi, tipo pini e cipressi, che si stagliano in maniera davvero prepotente, a livello di colore, rispetto al resto della vegetazione totalmente secca, ma con dei colori che davvero non somigliano nemmeno a quelli autunnali, forse più tardo autunnali-invernali.
C’è solo da augurarsi che le piogge arrivino il prima possibile e che, da questo fine settimana, le temperature si possano portare su valori più accettabili, anche se l’insorgenza dei venti di tramontana, oltre che ad aumentare il rischio già molto elevato di incendi, potrebbe aumentare ancora di più il disseccamento anche nei fondo valle più umidi che ancora hanno risentito in maniera minore del fenomeno