Ecco i più violenti uragani degli ultimi decenni!
L’uragano Patricia è stato riconosciuto come il più forte di sempre. Ma allora perché non ha provocato più danni di Katrina che nel 2005 distrusse New Orleans? Video
in redazione Col. Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it
Vi sono in effetti due modi distinti per classificare la violenza di un uragano.
La prima, la più rigorosa, fa riferimento all’intensità massima stimata del vento dell’uragano, secondo una classificazione codificata nella Scala di Saffir-Simpson.
In particolare, sulla base dell’intensità raggiunta dal vento, gli uragani vengono suddivisi in 5 categorie (tabella).
La categoria 5, riferita agli uragani più forti, è assegnata agli uragani nei quali il vento superi i 134 nodi, pari a 248 km/ora. Negli uragani più intensi, quelli appunto di categoria 5, i venti vengono stimati per via indiretta: o sulla base degli effetti dannosi provocati o attraverso le misure, approssimate, dei satelliti e questo perché non vi è anemometro che resista a venti così intensi.
Stante la riconosciuta impossibilità di misurare con precisione la intensità degli uragani attraverso il vento ad essi collegato, si preferisce aggirare il problema, misurando la pressione là dove nel ciclone assume il valore più basso ovvero nella parte centrale (“occhio”) del ciclone. Tale escamotage si basa sull’assunzione, quasi sempre vera, che tanto pia bassa è la pressione atmosferica nel centro del ciclone tanto più i venti ad esso collegati saranno forti.
Ed ecco allora una classifica dei primi 6 uragani di forza 5 sulla base della pressione rilevata nel centro del ciclone.
Al primo posto vi è proprio Patricia che il giorno 23 ottobre mentre raggiungeva le coste pacifiche del Messico, la pressione nella sua centrale toccava un minimo 870 hPa. Mai un uragano negli ultimi 100 anni aveva tocco un valore così basso.
Al secondo posto l’uragano Wilma che tra il 15 e il 18 ottobre del 2005 mise a soqquadro l’area tra Cuba e le Cayman con un valore minimo centrale di 882 hPa
Al terzo posto l’uragano Gilbert che il 14 settembre del 1988 provocò devastazioni in Giamaica e Messico. Valore centrale 888 hPa
Al quarto posto Rita,, il 21 settembre nel 2005 , appena un mese dopo Katrina devastò Il sudovest della Louisiana. Valore centrale 895 hPa
Al quinto posto l’uragano Allen che il 4 agosto 1980 devastò Haiti. Valore centrale del minimo 899 hPa.
Al sesto posto, e solo al sesto, l’uragano Katrina che tra il 27 il 28 agosto del 2005 scatenò la devastazione indimenticabile Mississippi Golf Toast e in particolare la terribile inondazione di New Orleans per le rottura degli argini di protezione della città . Valore centrale”appena” 902 hPa
Ma gli l’uragani che sono rimasti più impressi nella memoria collettiva è Katrina e non Patricia.
Come è possibile?
Ma perché, l’uragano in questione, viene ricordato non tanto per la sua intensità del vento, quanto piuttosto per l’entità delle devastazione e per il numero alle vittime .
Ecco perché Katrina, a 10 anni di distanza, rimane ancora l’uragano più noto.
Ecco allora una seconda classifica degli uragani sulla base dei danni arrecarti.
Nella seconda tabella – a cura di Source: Munich Re, NatCatSERVICE, 2015 – sono riportarti appunto gli uragani più disastrosi in termini di danni e di vittime.
Ecco allora balzare al primo posto Katrina nel 2015, seguito da Sandy nel 2012, Ike nel 2008 e così via. Insomma Katrina è tornata prepontemnete al primo posto.
Ma a questo punto sorge spontanea un’altra domanda.
Ma perché gli uragani più intensi non coincidono con quelli più disastrosi? E’ il caso, ad esempio, di Patricia che pur essente classificato come il più forte di sempre, non ha fatto poi tanti danni quanto Katrina o Sandy.
La riposta è ovvia: non sempre gli uragano raggiungono la massima intensità, per fortuna, proprio nel momento in cui incontrano un’isola o in cui raggiungono la terraferma. Anzi all’atto del “landfall” sulle coste del continente americano l’uragano, non più alimentato dalle calde acque degli Oceani, tende a scemare di intensità nei venti, pur conservando ancora la capacità di provocare piogge torrenziali.