Il mistero di Gengis Khan. Dove si nasconde la sua tomba?

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Il mistero di Gengis Khan. Dove si nasconde la sua tomba?

Le spoglie di uno dei sovrani più potenti di tutti i tempi non sono mai state ritrovate, e forse non verranno mai alla luce: così desiderava il condottiero, e i mongoli mantengono il segreto.
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Il suo impero si estendeva dal Pacifico al Mar Caspio, e permise alla Via della Seta di divenire uno snodo economico cruciale. I 33 milioni di km quadrati di territorio che sottomise conobbero un’opera di civilizzazione senza precedenti, che comprendeva i concetti di immunità diplomatica e libertà religiosa, banconote di carta e un sistema postale affidabile. La figura di Gengis Khan è per la popolazione della Mongolia ancora oggi un punto di riferimento fondamentale. Ma dove riposano le sue spoglie?

Per desiderio dello stesso sovrano, non è dato saperlo, e i mongoli rispettano queste volontà. La tradizione vuole che alla morte dell’imperatore, nel 1227, un’armata in lutto riportò il suo corpo in Mongolia, uccidendo chiunque si trovasse sulla strada. Un migliaio di cavalli calpestarono la sua tomba, per cancellare ogni traccia di sepoltura.

La massima estensione dell’Impero mongolo. | OneTwo1, Wikimedia Commons

Negli 800 anni successivi, nessuno ha mai trovato segni del sepolcro; e l’interesse è per lo più internazionale, perché i mongoli si oppongono a ogni spedizione archeologica che tenti di svelare il mistero. Non è tanto una questione di superstizione, come una certa interpretazione occidentale vorrebbe far credere. Piuttosto, trovarne le spoglie equivarrebbe a violare il suo ultimo desiderio.

Non a caso, la prima spedizione archeologica organizzata per trovare la tomba di Gengis Khan – un progetto mongolo-nipponico iniziato nel 1990 e concentrato nella provincia di Khentii, dove nacque il sovrano – fu interrotta dalle proteste della popolazione locale.

Altre missioni (come quella della National Geographic, con l’ausilio di immagini satellitari del territorio dell’Asia centrale) hanno tentato di rintracciare il sito di sepoltura, ma senza risultati eclatanti. La vastità dell’area è una delle ragioni. La Mongolia ha la più bassa percentuale di abitanti al mondo, con 3,2 milioni di persone disseminate su 1.566.000 km quadrati. La popolazione è così scarna da essere paragonabile solo a quella della Groenlandia, e il territorio sconfinato rende le ricerche ancora più difficili.

Diimaajav Erdenebaatar, capo del Dipartimento di Archeologia dell’Università Statale di Ulaanbaatar, sta studiando dal 2001 le tombe dei re Xiongnu, nella provincia della Mongolia centrale di Arkhangai. Alcuni ritengono che i sovrani di questa confederazione nomade dell’Asia fossero gli antenati dei mongoli, e che le loro modalità di sepoltura potrebbero fornire indicazioni su quelle scelte da Gengis Khan.

Questi re venivano sepolti in tombe 20 metri sotto terra, indicate in superficie soltanto da un quadrato di pietre. Rimuovere i sassi basterebbe a rendere il sepolcro con i tesori che sicuramente contiene, irrintracciabile.

Migliaia di cavalli calpestarono la tomba del Khan, per farne sparire le tracce. | Shutterstock

Come se non bastasse, la tradizione vuole che l’imperatore sia stato tumulato su una montagna della provincia di Khentii chiamata Burkhan Khaldun, a 160 km di Ulaanbaatar. Tra le rocce, quindi, non in una pianura come i sovrani Xiongnu, dove 1000 cavalli avrebbero potuto galoppare più facilmente. Oltretutto, in antichità esistevano almeno cinque luoghi sacri indicati come Burkhan Khaldun (anche se la moderna localizzazione sembrerebbe essere quella giusta).

In ogni caso, l’area montuosa era un tempo accessibile solo ai membri maschi della discendenza reale del Khan, e oggi è patrimonio dell’Unesco, off-limits per i ricercatori. Il segreto sul luogo dove Gengis Khan riposa sembra destinato a durare a lungo, forse in eterno.

 

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