L’estinzione di massa del Giurassico dovuta a cambiamenti climatici repentini?

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L’estinzione di massa del Giurassico dovuta a cambiamenti climatici repentini?

L’estinzione di massa che colpì la fauna marina intorno a 190 milioni di anni fa fu provocata da una diminuzione dei livelli di ossigeno disciolto negli oceani, dovuto a un cambiamento del clima. La scoperta apre una finestra su ciò che potrebbe accadere a causa dei cambiamenti climatici attualmente in corso
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L’abbassamento dei livelli di ossigeno negli oceani che caratterizzò gli inizi del Giurassico – detto evento anossico oceanico del Toarciano, o T-OAE – innescò un’estinzione di massa fra le forme di vita marina nell’intero pianeta. La conferma della portata globale dell’evento viene da una ricerca condotta da Rowan C. Martindale dell’Università del Texas ad Austin e da Martin Aberhan del Museo di storia naturale di Berlino, che firmano un articolo pubblicato su “Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoeconology”. Dato che quell’evento fu un effetto collaterale di un cambiamento climatico – probabilmente innescato da grandi eruzioni vulcaniche – lo studio del destino delle antiche comunità marine potrebbe essere una finestra sul potenziale impatto del cambiamento climatico attualmente in corso sulla vita negli oceani.

L'estinzione del Giurassico e i cambiamenti climatici
Conchiglie fossili di epoca appena precedente all’evento di anossia degli oceani. (Cortesia The University of Texas at Austin/Rowan Martindale)

Fra 190 e 180 milioni di anni fa si verificò un evento anossico marino, ma i fossili che testimoniano la conseguente estinzione di massa finora provenivano unicamente da siti che oggi sono in Europa e al tempo si affacciavano verso la Tetide, lasciando così il dubbio che il fenomeno fosse stato locale e non globale.

Martindale e Aberhan hanno ora dimostrato che un evento del tutto simile si è verificato 183 milioni di anni fa nel sito canadese di Ya Ha Tinda, scoperto di recente nell’Alberta sud-occidentale. All’epoca il sito si trovava in posizione opposta a quella dei siti europei rispetto alla massa del supercontinente Pangea in via di disgregazione.

Analizzando le variazioni nella composizione delle rocce sedimentarie dell’epoca, i ricercatori hanno identificato marcatori chimici che indicano la progressiva diminuzione dell’ossigeno disciolto nelle acque. Hanno inoltre rilevato fra i fossili una diminuzione parallela delle popolazioni

delle diverse specie e una perdita di biodiversità, che in precedenza era caratterizzata da una ricca fauna di pesci, ittiosauri, crostacei, crinoidi, coleoidi, ammoniti e e bivalvi.

L'estinzione del Giurassico e i cambiamenti climatici
Localizzazione del sito di Ya Ha Tinda Ranch e dei siti europei al tempo dell’evento di anossia degli oceani, cira 183 milionidi anni fa .  (Cortesia Rowan C. Martindalea e MartinAberhan)

In particolare, i bivalvi più abbondanti prima dell’evento anossico furono completamente eliminati e sostituiti da specie diverse, i cui esemplari erano inoltre molto più piccoli dei precedenti, probabilmente perché la loro crescita era limitata proprio dai bassi livelli di ossigeno.

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