Dopo gli incendi cresce il rischio frane e fiumi di fango!
Le acque superficiali scorrono molto velocemente sui suoli resi impermeabili dalla cenere
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La cenere è un materiale molto fine che va a saturare tutti i pori che esistono nel suolo e lo rendono impermeabile, quindi le acque superficiali scorrono molto velocemente su questi terreni perché sono impermeabili e non riescono ad andare in profondità e ruscellando molto violentemente e velocemente sulla superficie tali acque possono prendere in carico materiali e creare enormi quantità di detriti che vanno a finire in valli e vallecole dando vita a colate detritiche e di fango come è successo di recente in Portogallo.
Nelle immagini dell’articolo l’alluvione di Sarno in Campania del 5 maggio 1998
Dunque grosso rischio e degrado per l’ambiente da un punto di vista geomorfologico perché si potrebbero innestare una serie di fenomeni franosi, di ruscellamento concentrato che potrebbero portare poi al dissesto idrogeologico diffuso.
Oggi sarebbero necessari studi geomorfologici su quei suoli colpiti dagli incendi per verificarne lo stato di salute. Amo dire che la geomorfologia è la geologia moderna, la geologia dinamica. Il geomorfologo si interessa dell’evoluzione della superficie terrestre sia sotto l’aspetto degli eventi naturali ma anche di quelli legati alle trasformazioni che l’uomo fa sulla superficie terrestre. La Geomorfologia è la geologia che sta a più stretto contatto con la gente, con l’uomo perché interessa frane, valanghe, alluvioni, erosioni fluviali e costiere, tutto quanto è legato con l’uomo e con l’economia. Investire sulla geomorfologia significa mettere al sicuro il territorio nazionale. Ecco perché stiamo per dare vita alla Nuova Carta Geomorfologica d’Italia.