IL GEOGLIFO PIU’ GRANDE DEL MONDO: IL MISTERIOSO “CANDELABRO DELLE ANDE”
Nella penisola di Paracas in Perù c’è uno straordinario ‘Candelabro’, un gigantesco geoglifo inciso sul fianco di una collina che, secondo gli esperti, risalirebbe al 200 a.C o addirittura a qualche anno prima. Ma nessuno ad oggi, sa perché sia stato fatto e che cosa significhi.
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Chi ha avuto la fortuna di andare a Pisco Bay, sicuramente si sarà imbattuto nel Candelabro che domina la penisola desertica che si trova all’interno della Riserva nazionale di Paracas, nella regione di Inca.
Il Candelabro è alto più di 180 metri e si vede da una distanza di 12 miglia. Sulla sua creazione, gli studiosi si arrovellano da anni: c’è chi lo fa risalire al 200 a.C., chi ancor prima. L’attuale stima è stata ricavata dalla datazione al radiocarbonio di alcune ceramiche appartenute alla civiltà Paracas trovate nella zona.
Altrettanti dubbi rimangono sul suo significato. C’è chi ritiene che il suo compito fosse quello di mostrare la via ai naviganti, chi sostiene che non sia un candelabro, ma un cactus, pianta considerata sacra dalla cultura Chavin, altri ancora sono convinti che sia la costellazione della ‘Croce del sud’.
Secondo lo studioso Renè Guenon, il geoglifo è la raffigurazione dell’Albero della vita, ma altri parlano del cactus San Pedro che si trova spesso nelle icone delle divinità peruviane.
Il Candelabro era un simbolo divino? E’ semplicemente una raffigurazione creata dalla natura o ancora uno strumento per orientare i marinai? Un’altra versione era quella data dai conquistadores che pensavano fosse una rappresentazione della Santissima Trinità o quella dello scrittore peruviano Beltrán García, che ha ipotizzato che il candelabro fosse un gigantesco e preciso sismografo, in grado di registrare le onde sismiche generate non solo in Perù, ma in tutto il Pianeta.