La massiccia estinzione della fine del Triassico, che aprì l’era dei dinosauri, fu causata da massicce eruzioni vulcaniche, avvenute in diversi episodi, che elevarono l’anidride carbonica in atmosfera fino a determinare un cambiamento climatico improvviso: lo conferma una nuova analisi dei sedimenti della Provincia magmatica dell’Atlantico centrale, che si accumulò in quel periodo www.lescienze.it
Duecento milioni di anni fa circa, alla fine del Triassico, il nostro pianeta fu teatro di una delle più gravi estinzioni di massa di tutta la sua storia: si calcola che portò alla scomparsa di 70 famiglie di organismi terrestri e di 60 famiglie di organismi marini, spianando la strada alla successiva era dei dinosauri.
Un nuovo studio pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” da Lawrence Percival dell’Università di Oxford, nel Regno Unito, e colleghi di altri istituti di ricerca britannici, ha trovato ora prove molto stringenti per una delle teorie finora più accreditate per spiegare l’estinzione di massa della fine del Triassico: un improvviso cambiamento climatico dovuto a un altrettanto improvviso aumento del livello di anidride carbonica in atmosfera determinato da massicce eruzioni vulcaniche.
Alcuni studi in passano hanno mostrato che questo vulcanismo potrebbe essere avvenuto in più episodi, un risultato ottenuto grazie all’analisi degli strati geologici che formano la Provincia magmatica dell’Atlantico centrale (CAMP), un accumulo di rocce magmatiche che si formò prima della frammentazione della Pangea, il super-continente originario.
Il gruppo ha analizzato campioni di CAMP di sei siti in altrettante nazioni – Regno Unito, Austria, Argentina, Grecia Canada e Marocco – studiando in particolare il loro contenuto di mercurio. Le emissioni vulcaniche contengono infatti una certa percentuale di questo elemento, che si diffonde così a livello globale in atmosfera per poi depositarsi nei sedimenti. Qualunque sedimento formatosi durante massicce eruzioni vulcaniche dovrebbe quindi avere un contenuto di mercurio insolitamente elevato.
In cinque casi su sei, le registrazioni geologiche hanno mostrato un notevole incremento nel contenutodi mercurio all’inizio dell’estinzione della fine del Triassico e altri picchi tra l’estinzione e il confine Triassico-Giurassico, situato cronologicamente circa 200.000 anni dopo.
I dati raccolti mostrano in particolare che gli elevati livelli di mercurio si verificarono in modo sincrono in tutto il globo, in coincidenza con numerosi episodi di aumento delle concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica: questa corrispondenza è considerata un segno inequivocabile di un processo di degassamento vulcanico.
“Questi risultati forniscono un solido supporto all’ipotesi di ripetuti episodi di attività vulcanica alla fine del Triassico, in corrispondenza con la grande estinzione”, ha commentato Percival. “Il risultato del nostro studio rende molto stringente il collegamento tra le emissioni vulcaniche di CO2 e i probabili fattori che determinarono l’estinzione, migliorando la nostra comprensione di questo evento in particolare e di molto altri episodi analogi che si sono succeduti nel corso della storia del nostro pianeta”.