Nuova invasione di meduse nel Mediterraneo
Cresce il numero di meduse nel Mediterraneo. Secondo il progetto ‘Occhio alla medusa’ si è passati da 300 a 3mila avvistamenti. L’estate, dunque, non parte proprio con il piede giusto.
Scritto da Dominella Trunfio
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Secondo la ricerca, infatti, in soli 6 anni, dal 2009 al 2015, gli avvistamenti sono aumentati di 10 volte, con un picco sostanziale nel 2013 che ha registrato segnalazioni di centinaia di bagnanti.
Quali sono le cause di questa invasione da parte delle meduse? Molteplici fattori: dall’effetto serra che porta le specie tropicali nel Mare Nostrum fino alla pesca eccessiva dei pesci, loro competitori per l’alimentazione. Infine, l’aumento della disponibilità di substrati adatti all’insediamento della fase iniziale del loro ciclo biologico.
Il progetto nato per tenere sotto controllo il fenomeno della proliferazione delle meduse è nato in seno alla Commissione Internazionale per l’Esplorazione Scientifica del Mar Mediterraneo (CIESM) grazie alla collaborazione di Marevivo. Sono state coinvolte sia le comunità scientifiche ma anche i comuni bagnanti.
“Abbiamo visto che le meduse possono arrivare all’improvviso e altrettanto all’improvviso scomparire. Quasi mai queste apparizioni sono registrate scientificamente. La distribuzione e l’operatività dei biologi marini non è tale da poter apprezzare questi fenomeni in modo fedele. Le meduse, soprattutto quelle più grandi, sono ben visibili e le poche specie di importanza diretta per l’uomo sono facilmente identificabili”, si legge sul sito del progetto.
Sappiamo bene che esistono diversi tipi di meduse, ecco quelle da tenere d’occhio secondo Marevivo perché irritano e possono fare molto male. Tra le più pericolose la Carybdea marsupialis, parente delle meduse assassine dell’Australia.
Pelagia noctiluca
Chrysaora hysoscella
Carybdea marsupialis
Olindias phosphorica
