«La catastrofe del Lago d’Aral dimostra che gli uomini possono distruggere il pianeta»

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«La catastrofe del Lago d’Aral dimostra che gli uomini possono distruggere il pianeta»

Guterres (Onu): Una lezione per tutti, con il cambiamento climatico, disastri come questo potranno solo aumentare
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Nella tappa in Uzbekistan della sua visita in Asia centrale, il segretario generale dell’Onu, António Guterres ha visitato quel che resta del lago d’Aral e dopo aver visto la desolazione del  “cimitero delle  navi” di Muynaq, una città portuale dell’Aral dove ora ci sono solo relitti arrugginiti in un deserto, Guterres ha detto: «Visitando il lago d’Aral e vedendo che quel che è stato il quarto più grande mare interno del mondo è quasi morto mi ha provocato uno shock tremendo.


Questa è probabilmente la più grande catastrofe ecologica del nostro tempo. E dimostra che gli uomini possono distruggere il pianeta.  La progressiva scomparsa del lago d’Aral non è stata causata dei cambiamenti climatici, è stata la cattiva gestione delle risorse idriche da parte del genere umano. Ma dimostra anche che se, per quanto riguarda i cambiamenti climatici, non siamo in grado di agire con forza per domare questo fenomeno, potremmo vedere questo tipo di tragedie che moltiplicarsi in tutto il mondo. Quindi cerchiamo di utilizzare il lago d’Aral come simbolo di come l’umanità può distruggere il pianeta e facciamone una lezione per tutti noi, per essere in grado di mobilitare tutta la comunità internazionale – governi, imprese, società civile, città, Stati –  per attuare l’Accordo di Parigi, al fine di fare in modo che tragedie come quella che ho visto in Uzbekistan non si ripetano».

La catastrofe ambientale dell’Aral è iniziata quasi mezzo secolo fa, quando l’allora Unione Sovietica decise di deviare i fiumi tributari del mare interno per irrigare i campi di cotone. La mancanza di acqua dolce che alimentava l’Aral  ha lentamente prosciugato il lago, fatto aumentare la salinità nell’intera area, avvelenato grandi estensioni di territorio e provocato gravi danni alla salute umana e alla stessa agricoltura che si intendeva favorire.

Insomma, l’Aral è l’esempio più tragico di una distorta idea del progresso che credeva di poter imbrigliare la natura, figlia dello slancio prometeico del socialismo reale, troppo spesso tramutatosi in catastrofe, come a Chernobyl,  o di quello che oggi chiameremmo sviluppo insostenibile.

Prima il segretario generale dell’Onu aveva incontrato il presidente/padrone dell’Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev, per discutere della collaborazione tra le Nazioni Unite e il Paese centroasiatico  nel contesto degli obiettivi di sviluppo sostenibile e delle molte questioni regionali, tra le quali spiccano i cambiamenti climatici e la guerra afghana.

Guterres  ha incontrato anche i rappresentanti della società civile uzbeka – almeno quelli che gli ha permesso di incontrare il regime – e ha visitato la magnifica Samarcanda, una delle più antiche città ancora abitate dell’Asia centrale.

Ecco l’ultima immagina satellitare del Lago, scattata il 22 agosto 2017, che testimonia, se ancora ce ne fosse bisogno, il progressivo prosciugamento dello specchio d’acqua

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