Ma vi è un effetto di amplificazione della calura estiva perché il suolo si surriscalda tanto più quanto minore è l’umidità del terreno
La siccità è partita dall’inverno appena passato quando il deficit idrico è stato intorno al 50-75% su Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia, Friuli-Venezia Giulia (tranne le coste), Toscana, Campania, Calabria tirrenica, Puglia
Fig.1 – Percentuale di piogge rispetto alla media climatica tra dicembre 2016 e febbraio 2017
Ma la siccità ha proseguito anche tra marzo e maggio 2017, con deficit idrico intorno al 50-75% su Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia, Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Puglia e Isole.
Fig.2 – Deficit idrico tra i 50 e il 75% rispetto alla media climatica tra marzo e maggio 2017
Sopra abbiamo sottolineato le regioni ove la siccità è stata intensa sia in inverno che nella primavera del 2017. Ecco quindi le regioni ove la siccità è più grave:
Molti si chiedono se la prolungata siccità che ha colpito l’Italia sia un fenomeno random o oppure sia una tendenza e quindi suscettibile di ripetersi anche bell’immediato futuro.
In realtà, la piovosità, dopo molti eventi siccitosi tra il 1980 e gli anni ‘2000, è in costante aumento dal 2000 ad oggi, tanto che mentre dal 1980 al 200 vi erano stati ben 7 eventi di siccità tra gennaio e maggio, negli ultimi 15 anni invece se ne sono verificati appena 2: uno nel 2012 e un altro quello in atto.
Quindi l’evento siccitoso attuale non induce a pensare che nei prossimi anni la siccità possa ripetersi abbastanza spesso
Fig. 3 – Andamento della piovosità, mediata su tutta l’Italia tra gennaio e maggio dal 1950 d oggi. Pallini rossi = gravi eventi di siccità