Le rilevazioni del satellite Lunar Reconnaissance Orbiter confermano la presenza di ghiaccio d’acqua appena sotto la superficie della Luna, in prossimità del suo polo sud. www.focus.it
Un gruppo di ricercatori dell’università delle Hawaii, utilizzando i dati della sonda della Nasa LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) ha identificato aree più luminose e più fredde di altre in prossimità del polo sud della Luna, che probabilmente indicano la presenza di ghiaccio molto vicino alla superficie.
«Abbiamo scoperto che i luoghi più freddi, vicino al polo sud della Luna, sono anche i più brillanti dell’area e potrebbero indicare la presenza di brina vicino alla suolo superficiale», afferma Elizabeth Fisher, autrice principale dello studio pubblicato su Icarus (sommario, in inglese).
In blu le aree fredde in prossimità del polo sud della Luna.
I depositi non formano pozze di ghiaccio, ma contribuiscono a formare una sorta di miscela di ghiaccio e polveri e piccoli frammenti rocciosi. Il materiale gelato è stato trovato in quelle che sono state definite “trappole di freddo”, ossia zone lungo le pareti di crateri o sul fondo dei crateri stessi, dove la luce solare non arriva mai e in quelle condizioni il ghiaccio d’acqua può persistere per milioni se non miliardi di anni.
È più di 50 anni che i ricercatori ipotizzano l’esistenza di ghiaccio in prossimità del polo sud lunare, ma senza elementi che potessero validare l’idea. Le osservazioni realizzate con la sonda della Nasa Lunar Prospector, negli anni Novanta, confermarono la presenza di idrogeno, ma non si riuscì a capire se fosse idrogeno di acqua o di altra origine.
Nell’area del polo sud della Luna: un cratere rivela la possibile presenza di ghiaccio d’acqua.
Con LRO, invece, in orbita attorno alla Luna dal 2009, la questione è stata risolta: esiste realmente ghiaccio d’acqua in prossimità del polo sud. I risultati di Fisher concordano con quanto aveva già messo in luce un altro gruppo di ricerca nel 2015 che si era basato sullo studio delle temperature del suolo utilizzando i raggi ultravioletti.
Quanto è vecchio? La presenza di ghiaccio è stata accertata anche in prossimità del polo norddi Mercurio, dove sembrerebbe impossibile – data la vicinanza del pianeta al Sole ( 58 milioni di chilometri).
Il polo nord di Mercurio: in giallo i crateri che potrebbero conservare ghiaccio d’acqua.
Ma poiché anche Mercurio ha crateri all’interno dei quali non arriva mai la luce, il ghiaccio può essere rimasto sul fondo per miliardi di anni. Ora gli scienziati si stanno chiedendo da dove arriva tale ghiaccio.
Le ipotesi principali sono due: la prima, la più plausibile, vuole che sia stato portato dalle comete o dagli asteroidi miliardi di anni fa; la seconda, che sia il risultato di reazioni chimiche tra l’idrogeno e l’ossigeno presenti sulla Luna e in prossimità di essa. In tal caso il ghiaccio sarebbe molto giovane. Per capire quale delle due ipotesi è quella giusta, sarebbe necessario avere in un laboratorio un pezzo di ghiaccio da analizzare.