Riscaldamento globale: non potrà continuare a questo ritmo fino al 2100. Tre fattori lo contrasteranno
Ecco i perché di questa nostra convinzione, in contrasto con il luogo comune che rischieremo di “morire tutti bruciati”
in redazione Col. Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it
Non mettiamo in dubbio che il riscaldamento del pianeta sia dovuto in larga misura all’effetto antropico, ovvero all’aumento dell’effetto serra come conseguenza dell’aumento dei gas serra, CO2 in primis..
Così come non vi è dubbio che se questa fosse l’unica causa, allora la temperatura del pianeta dovrebbe seguitare ad aumentare rapidamente a ritmi sostenuti fino al 2030-2035 quando si prevede che si verifichi il massimo picco nel consumo di petrolio.
A quella data le energie rinnovabile dovrebbero fornire il 50% del consumo di energia e poi prendere il sopravvento ripeto ai combustibili fossili. Insomma comunque vadano le cose, dopo il 2030-40 si dovrebbe assistere ad una minore immissione di gas serra sera nell’atmosfera e quindi anche ad un graduale ridimensionamento dell’effetto serra da combustibili fossili.
Perché nessuno lo dice? Mah?
Ma vi è un altro aspetto interessante e, direi, determinante che o ignorato, non citato, anzi, quasi trascurato.
Quale? L’influenza sul Global Warming da parte di cause naturali note e accentate. Eccole:
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In primis la variazione dell’attività solare (in termini di numero di macchie solari),
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in secondo luogo la frequenza degli eventi di Niño che sono legati all’andamento ciclico (ciclo di circa 60 anni circa) della SST (Sea Surface Temperature) nelle acque del Pacifico.
In particolare quando per 30 anni circa si surriscaldano le acque superficiali del Pacifico occidentale, si raffreddano quelle del Pacifico orientale ; viceversa quando poi nei 30 anni successivi si raffreddano le acque del Pacifico orientale, si riscaldano le acque del pacifico orientale prossime all’Australia, facilitando così l’innesco di eventi di Niño (anomalo surriscaldamento del Pacifico tropicale). Questo ultimo caso è quello che avvenuto negli ultimi 30 anni
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infine l’oscillazione ciclica (anche essa con ciclo di 60 anni) della AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation) ovvero della temperatura superficiale delle acque dell’Atlantico, che per 30 anni circa sono più fredde della media mentre per gli altri 30 anni sono più calde della media, influenzando pertanto anche le temperature sul Continente Europeo
Pure chiacchiere da bar? No di certo!.
Nel prossimo articolo vi porteremo le prove su come tali cause naturali di variazioni del clima globale abbiamo profondamente modificato dal 1850 ad oggi il trend nella temperatura globale del pianeta.
Fig.1 – surriscaldamento del pianeta dal 1850 ad oggi.
Se la colpa del surriscaldamento del pianeta fosse dovuta esclusivamente ai gas serra di origine antropica, allora dal 1900 ad oggi la curva sarebbe dovuta essere stata in costante salita. Ma come mostra la fig.1, a causa dell’influenza delle3 principali cause naturali, le cose non sono andate così: al riguardo vedi il forte rialzo termico nel periodo 1920-1950 quando i gas serra antropici erano insignificanti; vedi pure addirittura il calo del Global Warming tra il 1960 e il 1970 quando il consumo di combustibili fossili era già notevole.
Ma vi è di più: nel prossimo articolo vi mostreremo come, seppure per pura coincidenza, tutte le 3 le principali cause di variazione del clima (attività solare, PDO, AMO) giocheranno a favore di un ridimensionamento del Global Warming nei prossimi 10-20 anni.