Il pianeta Hoth di Star Wars esiste! Si chiama “Palla di neve” e assomiglia la Terra
Grazie a una tecnica chiamata microlenti gravitazionali, gli astronomi della NASA hanno individuato l’esopianeta a 13mila anni luce da noi. È simile alla Terra per massa, dimensioni e distanza dalla stella, ma è completamente ricoperto di ghiaccio.
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Astronomi del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena hanno scoperto un pianeta molto simile alla Terra dal punto di vista delle dimensioni, della massa e della distanza dalla sua stella, tuttavia, a causa della debolezza di quest’ultima, si tratta di un mondo completamente ghiacciato, una vera e propria “palla di neve” inospitale per la vita, perlomeno quella che conosciamo noi. Inoltre, anche se fosse stato un gemello della Terra, con tutte le carte in regola per avere acqua allo stato liquido sulla superficie e un proprio bioma, l’esopianeta – chiamato OGLE-2016-BLG-1195Lb dagli scienziati NASA – si trova a una distanza immensa, ben 13mila anni luce da noi. Per comprendere una distanza di questo tipo, basti sapere che con le attuali tecnologie anche gli affascinanti pianeti del celebre Sistema Trappist-1 sono irraggiungibili, pur trovandosi a “soli” 40 anni luce da qui.
Gli scienziati americani, coordinati dal professor Yossi Shvartzvald, hanno individuato l’esopianeta ghiacciato incrociando i dati del Korea Microlensing Telescope Network e del Telescopio Spaziale Spitzer, che hanno permesso di rilevarlo attraverso una tecnica chiamata “microlenti gravitazionali”. Essa sfrutta l’illuminazione delle stelle di fondo per intercettare l’esistenza dei pianeti, con un effetto simile a quello di una lente di ingrandimento. “È il pianeta con la massa più piccola ad essere mai stato trovato con le microlenti”, ha sottolineato con orgoglio l’autore principale della ricerca.
Il pianeta è stato curiosamente associato al famoso Hoth di Guerre Stellari, dove si svolge la prima parte de “L’Impero colpisce ancora”. “Il pianeta ha una temperatura stimata di -400 gradi Farenheit, ed è molto, molto più freddo di Hoth. È difficile immaginare che la vita possa sopravvivere in un ambiente del genere, non gli esseri umani e nemmeno i tauntaun, in ogni caso”, ha ironizzato Shvartzvald. Le ragioni di un tale freddo dipendono dalla stella, che in realtà potrebbe essere una nana bruna, un corpo celeste intermedio tra un grande pianeta (come ad esempio Giove) e una stella vera e propria a bassa emissione energetica. Essa ha infatti una massa che è appena il 7,8 percento di quella del nostro Sole ed è 10mila volte più debole. I dettagli su OGLE-2016-BLG-1195Lb sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata The Astrophysical Journal Letters.
[Illustrazione di NASA]