Cristoforo Colombo: un viaggio senza uragani e tempeste dalla Spagna alle Bahamas

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Cristoforo Colombo: un viaggio senza uragani e tempeste dalla Spagna alle Bahamas

Fu aiutato dalla fortuna oppure aveva intuito la traiettoria ottimale per evitare gli uni e le altre?
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Il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo giunse nelle Americhe, forse aiutato però da un pizzico di fortuna.  Infatti il viaggio fu condotto in maniera anomala, almeno per le conoscenze di allora.

Le tre caravelle salpate da Palos il 3 agosto giunsero alle Canarie il giorno 11. Qui egli si fermò per quasi un mese, un periodo insolitamente lungo, per fare le provviste.

La traversata dell’oceano difatti iniziò solo il 6 settembre: Colombo navigò in linea retta, appena più a nord della linea del Tropico del Cancro, e, dopo 36 giorni di tranquilla navigazione, arrivò alle Bahamas, proprio nel periodo in cui gli uragani affollano ancora le rotte atlantiche tra 20 e 30 gradi di latitudine.

Nello stesso tempo riuscì ad evitare le tempesta scatenate da possenti cicloni extratropicali, quegli stessi che ancor oggi accompagnano le perturbazioni in arrivo dall’Atlantico, tra i 30 e i 60 gradi di latitudine

Ciò che stupisce di più è che non abbia incontrato maltempo per la perfetta scelta dei tempi e del tragitto.

Nel XV secolo difatti era appena iniziata la Piccola Era Glaciale, un periodo in cui sull’Europa e sull’Atlantico si abbattevano, anche in estate, violente tempeste.

Ma Colombo, puntando subito verso le Canarie, scelse una traiettoria lontana dalle tempeste del Nord Atlantico, traiettoria che nello stesso tempo appena a Nord dell’area di formazione degli uragani.

E anche la lunga sosta alle Canarie fu provvidenziale perché permise a Colombo di arrivare nelle Americhe in ottobre, quando la stagione degli uragani inizia a volgere ormai al termine.

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