Trovata nelle Filippine la teredine più lunga del mondo, non era mai stata vista viva finora (VIDEO)
Sembra un gigantesco verme ma è un mollusco bivalve come cozze e vongole
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Un team di ricercatori statunitensi, filippini e francesi, guidato da Daniel Distel dell’Ocean Genome Legacy Center, del Department of marine and environmental science della Northeastern University, ha scoperto nelle filippine la teredine più grossa e lunga del mondo e ha descritto questo shipworm gigante, che in realtà è un mollusco, nello studio Discovery of chemoautotrophic symbiosis in the giant shipworm Kuphus polythalamia (Bivalvia: Teredinidae) extends wooden-steps theory” su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America – Pnas.
Si sapeva dell’esistenza di questi animali, ma finora nessuno ne aveva trovato uno vivo. Queste creature possono arrivare fino a 1,55 metri di lunghezza e a 6 centimetri di diametro. La gigantesca teredine Kuphus polythalamia trascorre la sua vita racchiusa in un guscio duro, immersa a testa in giù nel fango, dove si nutre, o meglio viene nutrita.
Questo “verme” in realtà è un cugino di vongole e cozze, ed è il bivalve che vive più a lungo che si conosca. Il team internazionale ha raccolto cinque Kuphus polythalamia vive in una baia dell’isola filippina di Mindanao e, dopo aver tagliato il guscio tubolare di una di loro hanno potuto finalmente vedere l’aspetto di questa misteriosa creatura: un verme viscido e nero, un vero e proprio gigante per la famiglia delle teredini, creature di solito molto piccole che si nutrono di legno marcescente.
Anche la maniera in cui si ciba la teredine gigante è unica: in realtà non mangia ma assume dal fango l’energia di cui ha bisogno utilizzando un tipo di batteri e ha quindi un sistema digestivo molto ridotto rispetto a quello delle altre teredini.
Il Kuphus polythalamia secerne il guscio tubolare di calco che lo circonda e crea anche un “elmetto” per ricoprire la sua “testa” vulnerabile e quando la teredine gigante cresce o vuole scavare ulteriormente nel fango lo riassorbe.