Ondate di caldo killer: sarannno sempre più frequenti e più mortali che nel recente passato

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Ondate di caldo killer: sarannno sempre più frequenti e più mortali che nel recente passato

La cause: incremento quasi esponenziale del Global Warming nonché degli eventi di Niño ma con una complicità della ormai non più idonea architettura delle abitazioni

Ritratto di Mario Giuliacci

in redazione Col. Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it

Le ondate di caldo  estive stanno diventando via via più intense innanzitutto per colpa del surriscaldamento del pianeta (Global warming) che sta causando un incremento delle ondate di caldo di 4 volte circa rispetto agli anni 1900-1970. e inorrnro al 2030 potremmo toccare incrementi di quasi 8 volte!

Fig. 1 – Andamento della temperatura globale dal 1880 ad oggi

Fig.2 –  Incremento previsto delle ondate di caldo rispetto al periodo 1900-1970

Il global warming  a sua volta viene amplificato sensibilmente nelle annate con Niño  i cui eventi nel lontano passato si ripetevano con periodi di ritorno tra i 4 e i 7 anni, mentre negli ultimi 10 anni si sono ripetuti con un ritmo di 1 evento ogni 2-3 anni. Come dire rischio di estati”estreme” ogni 2-3 anni

Fig.3 – Temperatura media del pianeta ed eventi di Niño  negli ultimi 36 anni

Ormai si rischia di superare quasi ogni anno i 14.000 morti da colpo di calore in Francia e 9500 in Italia del 2003.

Anche in Australia nell’estate 2009  vi sono stati record di temperatura in tutto il Victoria, South Australia e la Tasmania.

Ma proprio quest’anno sempre in Australia i record sono stati battuti da nuovi record il 7 febbraio (piena estate in Australia): delle 35 stazioni meteo dello stato di Victoria ben  24 hanno registrato nuovi record di temperatura: Melbourne ha 46.4°C, Hopetoun  un record di  48.8 °C.  Si stima che queste temperature estreme abbiano causato circa 375 a Victoria. E potrebbe accadere di nuovo.

Come difenderci? Adeguando l’architettura delle nostre case – e in particolare soprattutto la coibentazione dei sottotetti e delle pareti rivolte a Sudovest e ad Ovest,  un miglioramento che può essere eseguito anche nelle abitazioni “vecchie”  –  per metterle in grado di smorzare le temperature dentro casa, anche nella malaugurata ipotesi che si rompa il sistema di climatizzazione o di un black-out nella fornitura di elettricità superiore alle 2 ore

A questo riguardo  l’Università di Melbourne ha dimostrato che molti appartamenti di Melbourne non sono progettati per resistere a condizioni ormai di forti ondate di caldo e pertanto potrebbero diventare forni mortali in assenza di climatizzazione.

Utilizzando i dati dell’ondata di caldo del 2009, i ricercatori hanno valutato le prestazioni di sei appartamenti tipici di Melbourne. Gli appartamenti sono stati valutati nella ipotesi di assenza di raffreddamento artificiale, per vedere cosa succederebbe dal punto di vista della salute e della sicurezza in caso di rottura del condizionatore d’aria o di un black elettrico duraturo. Ebbene tutti gli appartamenti non sono riusciti a raggiungere gli standard internazionali “comfort estivo”  come dettato dalle norme in  Regno Unito, Francia, Germania e Stati Uniti.

A seguito della morte di 14.800 persone da stress da calore in Francia nel 2003, il regolamento edilizio francese ora impone che gli edifici siano in grado di mantenere  una temperatura interna “sopportabile”, senza la necessità di sistemi di raffreddamento attivi. In  particolare nelle abitazioni a norma prevede che la temperatura ambientale non superi i 28°C per più di 260 ore durante le ondate di caldo.

Non mi risulta che in Italia ci siano norme di tale tipo nonostante sia più esposta di Francia, Germania, Regno Unito alle melefiche influenze estive dell’anticiclone Nord africano

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