Sei in Nuova Zelanda, prendi un volo per il Circolo Polare Antartico, ti siedi comodamente e aspetti che l’aereo parta. Quando sei in volo ad un certo punto il cielo diventa di mille colori e tu pensi di sognare, invece senti grida di meraviglia e scatti di macchine fotografiche intorno a te. Perché sì a proprio vero, è l’aurora australe.

È quello che è  accaduto ai 134 passeggeri del volo charter Air New Zealand NZ1980 partito il 23 marzo scorso dall’aeroporto Dunedin (Nuova Zelanda), un Boeing 767-319, che ha regalato ai suoi temporanei occupanti la fortuna di volare nel bel mezzo dei giochi di luce tipici delle zone polari, dovuti all’interazione tra il campo elettromagnetico terrestre (più forte vicino ai poli) e il Sole.

Meno facile da osservare del corrispondente spettacolo del nord, l’aurora boreale, (anche solo per la ben diversa percentuale di terre emerse nel sud del pianeta rispetto a quelle del nord) il fenomeno è ugualmente emozionante. E viverlo, oltre tutto ad alta quota, non può che essere un’esperienza indimenticabile.

Il viaggio era stato organizzato dall’astronomo Ian Griffin, direttore del Museo di Otago a Dunedin, che aveva preso i biglietti solo posti finestrino al prezzo di 1975 dollari neozelandesi (circa 1300 euro) per la classe economica,  4250 dollari neozelandesi (circa 2800 euro) per i viaggiatori in business class. I biglietti erano finiti già dopo 5 giorni.

“Eravamo proprio immersi nello spettacolo – ha raccontato Griffin – C’erano dei festoni, degli striscioni aurorali. Queste forme di colore verde si muovono in fretta, sembra di stare nel bel mezzo di un fiume verde”.

I passeggeri hanno condiviso le immagini mozzafiato sui social network con l’hashtag #flighttothelights. E quando l’artista e fotografo Rene Burton ha caricato una foto per Instagram che mostra l’aeroplano illuminato dalle incandescenti luci verdi, ha aggiunto un altro hashtag, #nofilterneeded.

Non c’è bisogno di filtri ottici, è uno spettacolo al naturale.

Roberta De Carolis

Foto: Youtube, Twitter