L’attrazione fatale tra narcisisti e social media

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L’attrazione fatale tra narcisisti e social media

I social media sono la vetrina ideale per le personalità narcisiste. Lo conferma una nuova metanalisi di 57 studi su complessivi 25000 soggetti, che ha evidenziato un collegamento tra il numero di amici su Facebook, o di foto pubblicate su Instagram, e il numero di tratti narcisistici di una persona
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Pensano di avere un talento eccezionale e di essere persone di successo. Amano apparire e cercano l’approvazione degli altri. Sono incapaci di empatia e tollerano male le critiche.

Sono i soggetti con forti tratti narcisistici, che negli ultimi anni hanno trovato nei social media una cassa di risonanza perfetta per il proprio ego.

O almeno, questa era l’ipotesi di alcuni psicologi, che ha trovato conferma in alcuni studi, in cui è emersa una correlazione tra narcisismo e frequentazione di Facebook, Instagram, Twitter e altri social media, mentre altre ricerche hanno fornito risultati più sfumati, o addirittura di segno contrario.

Per dirimere la questione, una collaborazione di ricerca tra l’Università di Bamberg e l’Università di Würzburg, entrambe in Germania, ha effettuato una metanalisi – vale a dire l’analisi di un gran numero di studi omogenei per obiettivi e metodologia – raccogliendo i dati di 57 ricerche per complessivi 25.000 soggetti. Il risultato del loro lavoro è stato pubblicato sulla rivista “Journal of Personality”.

L'attrazione fatale tra narcisisti e social media

Credit: PhotoAlto RF / AGF/ Frederic Cirou

Le ipotesi da verificare erano tre.

La prima era che esistesse una differenza nel comportamento sui social network tra i due sottotipi di narcisismo, quello overt, caratterizzato da un alto livello di autostima, e il narcisismo covert, in cui invece l’autostima è bassa e si associa a insicurezza ed evitamento delle relazioni sociali.

La seconda ipotesi era che la correlazione tra narcisismo e numero di amici e altre attività di autopromozione fosse molto più pronunciata rispetto ad altre attività possibili nei social network.

La terza ipotesi era che la correlazione tra narcisismo e attività sui social network fosse soggetta a influenze culturali. Quest’ultima ipotesi era motivata dal fatto che nelle culture collettivistiche, in cui la comunità è più importante dell’individuo e vigono rigide regole sociali, i social media offrono al narcisista un’opportunità di presentare se stesso in modi impossibili nelle relazioni della vita quotidiana.

I risultati della metanalisi hanno confermato tutte e tre le ipotesi: i narcisisti trascorrono più tempo sui social network rispetto alla media degli utenti, e mostrano schemi di comportamento caratteristici.

Più nello specifico, dai dati emerge che il narcisista overt s’incontra più di frequente sui social network rispetto al narcisista covert e soprattutto che esiste un collegamento tra il numero di amici su Facebook, o la quantità di foto postate su Instagram, e il numero di tratti narcisistici di una persona.

L’influenza della cultura di appartenenza, inoltre, è risultata evidente, ma solo per alcune delle nazioni considerate.

“La correlazione tra narcisismo e uso dei social network è molto forte nei paesi in cui ci sono forti gerarchie sociali e una iniqua divisione dei poteri, come l’India o la Malesia, rispetto all’Austria o agli Stati Uniti, per esempio”, ha spiegato Markus Appel. Tuttavia, l’analisi dei dati relativi a 16 paesi di quattro continenti mostra che l’importanza dell’individualismo è meno marcata di quanto ipotizzato.

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