Il disturbo della condotta e dello sviluppo neurologico alla base del Bullismo

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Il disturbo della condotta e dello sviluppo neurologico alla base del Bullismo

Bambini e adolescenti (ma non solo) possono mettere in atto comportamenti antisociali e sperimentare aggressività verso le persone con cui entrano in contatto, mettendo in atto veri e propri comportamenti di bullismo.
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Tale disturbo della condotta è una problematica sempre attuale nelle scuole e alla base della sua insorgenza ci sono elementi di tipo biologico, ambientale, sociale e psicologico. Che connessione c’è, però, tra il comportamento antisociale e lo sviluppo neurologico del soggetto?

Disturbo della condotta

Il disturbo della condotta è un disturbo di natura comportamentale, che porta il soggetto a sperimentare una forte tendenza all’aggressività nei confronti delle persone con cui entra in contatto. L’aggressività esperita dal soggetto può essere di tipo verbale, quindi rivolta ad attaccare le caratteristiche psicologiche degli altri soggetti e a intimorire coloro con cui entra in contatto, o di tipo fisico, quindi arrecando danni fisici non solo ad altri esseri umani, ma anche ad animali o cose, per il piacere di prevalere sull’altro e di arrecare un danno tangibile.

In alcuni casi, il soggetto con disturbo della condotta, potrebbe mettere in atto anche atti vandalici come, ad esempio, furti in negozi o abitazioni o rapina a mano armata. Caratteristiche principali, sono la mancanza di senso di colpa o rimorso per gli atti compiuti e assenza di consapevolezza morale. Il soggetto che sperimenta il disturbo della condotta non accetterà le autorità e le percepirà come minacciose e inadeguate, mettendo in atto comportamenti aggressivi e antisociali. La causa del disturbo è da ricondurre a numerosi fattori tra cui quelli biologici, ambientali, sociali e psicologici. Molto importante è la relazione con i genitori e gli stili di attaccamento. Ad esempio, una storia familiare atipica con episodi di violenza o abuso di sostanze, contribuiscono allo sviluppo del disturbo della condotta.

Libri e varie…

LA RETE DEL BULLISMO - IL BULLISMO NELLA RETE  - LIBRO
Collana di criminologia e scienze sociali forensi
di Loredana Petrone, Maura Manca

II libro offre un'attenta analisi del bullismo e le sue nuove manifestazioni (cyberbullismo) sotto un profilo psicologico, sociale e giuridico.
 Tale fenomeno, sia nella sua forma tradizionale che in quella tecnologica, e fortemente diffuso nelle scuole di ogni ordine e grado.
 Il presente volume fornisce un contnbuto alla comprensione del bullismo e del cyberbullismo descrivendo, in particolare, le modalità con cui si manifesta e gli esiti psicopatologici a cui vanno incontro bulli e vittime, fornendo alcune linee guida per la valutazione (con ll Questionario per la rilevazione del Cyberbullismo) e per la messa in atto di interventi di prevenzione efficaci per contrastarlo.
 Sono state prese, inoltre, in considerazione le leggi in materia di bullismo in ambito civile e penale dando indicazioni utili per la valutazione del danno da bullismo....
BULLISMO, BULLISMI
Le prepotenze in adolescenza: dall'analisi dei casi agli strumenti d'intervento
di Elena Buccoliero, Marco Maggi

Come affrontare i bullismi, le "ragazzate" che si nascondono nelle pieghe della routine scolastica e un certo quotidiano adolescenziale. Un manuale articolato in quattro filoni: i fattori protettivi, il riconoscimento del ptoblema, gli strumenti d'intervento e, infine, un percorso di sostegno alle persone in difficoltà....
BAMBINI E BULLISMO - LIBRO
Tutto ciò che bisogna sapere per poter agire
di Frédérique Saint-Pierre

1 ragazzo su 2 subisce episodi di violenza verbale, psicologica e fisica.
Il 33% è una vittima ricorrente
 Questo libro offre ai genitori una guida preziosissima per orientarsi in un argomento di grandissima attualità. Gli episodi di bullismo sono infatti sempre più frequenti, sia tra i ragazzi, ma anche tra i bambini più piccoli.
 Gli episodi di bullismo trovano un’eco pressoché quotidiana sui mezzi di informazione. Non è un fenomeno da sottovalutare: questa forma di violenza rappresenta un grave e preoccupante problema sociale che suscita da un lato sgomento e indignazione, dall’altro un senso di angoscia e di impotenza.
 Questo libro aiuta a comprendere meglio queste situazioni così problematiche, aiutando a capire come denunciarle per porvi fine.
 Basandosi sui più recenti studi condotti sull’argomento, esso affronta la dinamica del bullismo in tutti i suoi aspetti: le cause della condotta aggressiva, i rischi collegati al cyberbullismo, le conseguenze a breve e a lungo termine, le specificità delle situazioni individuali e dei comportamenti assunti dalla vittima, dal bullo e da eventuali testimoni, i mezzi di prevenzione e di intervento.
 Lo scopo del libro è quello di fornire a genitori ed educatori strumenti adeguati per poter offrire aiuto e sostegno ai diversi soggetti coinvolti. Senza dimenticare che tutti bambini, adolescenti, genitori, professionisti che operano in ambito educativo, sanitario e sociogiudiziario svolgono un ruolo fondamentale per la prevenzione e la risoluzione di questo grave problema....
IL FENOMENO DEL BULLISMO
Tra prevenzione ed educazione
di Roberta Renati, Carlo Berrone, Maria Assunta Zanetti

Negli ultimi decenni il bullismo è diventato un problema di salute internazionale. Ma nonostante l’allarme dei mass media, molti genitori e insegnanti continuano a percepirlo come una realtà che non riguarda i loro figli e i loro studenti, evitando una vera presa di consapevolezza del problema. Le analisi che spesso vengono fatte degli episodi di cronaca, riportati dai media, corrono il rischio di un’eccessiva semplificazione dei comportamenti devianti. 
Il volume illustra la natura specifica del bullismo secondo un modello probabilistico e multicausale, che pone l'accento sulla specificità di ogni singola situazione toccando anche nuove e sempre più consuete tipologie di bullismo: si parla, dunque, di cyberbullying e di sexual harassment, due forme di prepotenza che solo recentemente si sono imposte all'attenzione dei ricercatori. 
Vengono inoltre analizzati alcuni tra i principali interventi messi a punto per contrastare il fenomeno, e si propongono percorsi educativi da intraprendere nei contesti scolastici....

Disturbo in infanzia e adolescenza

Il disturbo della condotta viene comunemente diagnosticato in infanzia e in adolescenza, ma può insorgere anche in età adulta. Il comportamento antisociale trova la massima espressione nei contesti scolastici e familiari, con gravi ripercussioni sulle relazioni che il soggetto instaura e, quindi, sulla sua salute psicologica e sociale. In particolare, il disturbo della condotta viene associato al bullismo nelle scuole.

Problema bullismoIl bullismo, infatti, è un comportamento antisociale messo in atto dai bambini o dai ragazzi nei confronti dei loro coetanei. I comportamenti sono caratterizzati proprio da aggressività sia fisica che psicologica, attuati soprattutto nei confronti dei soggetti considerati più deboli. Il bullo esprime i comportamenti antisociali per un periodo di tempo duraturo, a discapito sempre degli stessi soggetti e, spesso, non mostra risentimento o preoccupazione per i gesti compiuti, mostrando di non provare empatia per la vittima o sensi di colpa per la violenza agita. L’autorità degli insegnanti e dell’istituzione scolastica, spesso, non genera alcun tipo di pressione nel soggetto, che ne rifiuta il potere, ribellandosi attraverso i gesti aggressivi.

Sviluppo neurologico

Il disturbo della condotta può avere gravi ripercussioni, sia per chi lo sperimenta sia per chi è vittima dei comportamenti aggressivi. Le cause di tale disturbo sono da ricondurre a varie sfere, ma che connessione c’è tra lo sviluppo neurologico e il manifestarsi del disturbo della condotta?

Un gruppo di ricercatori di Cambridge, ha scansionato attraverso la risonanza magnetica funzionale (fMRI), il cervello di 58 soggetti tra i 16 e i 21 anni affetti da disturbo della condotta, per stabilire quale sia la connessione. Le 58 scansioni cerebrali sono state, in seguito, confrontate con quelle di 25 soggetti sani della stessa età. Dal confronto sono emerse differenze nello spessore della corteccia cerebrale o nello strato esterno del tessuto neurale, cambiamenti che possono derivare da uno sviluppo anormale nei primi anni di vita.

Le problematiche che i soggetti sperimentano durante l’infanzia, potrebbero influenzare lo sviluppo della corteccia e portare allo sviluppo del disturbo della condotta. I ricercatori hanno, però, distinto tra due principali sottotipi di tale disturbo: il disturbo a esordio infantile (CO-CD) e il disturbo a esordio adolescenziale (AO-CD). Il disturbo a esordio infantile è associato a un disordine nello sviluppo neurologico, mentre quello a esordio adolescenziale è definito una forma di ribellione antisociale, in cui si tende a imitare i comportamenti dei coetanei con cui si entra in contatto.

I ricercatori si sono concentrati sulle due forme di disturbo per comprendere se, in realtà, entrambe siano collegate ad alterazioni nella struttura e nel funzionamento cerebrale. I risultati, infatti, hanno sottolineato la presenza di alterazioni nello sviluppo neurologico per entrambi i disturbi. In particolare, le alterazioni cerebrali nel disturbo a esordio infantile sono più diffuse di quanto si pensasse, coinvolgendo diverse reti neurali e non limitandosi a specifiche regioni corticali.

Le anomalie riscontrate richiamano alle variazioni rilevate in disturbi dello sviluppo neurologico come l’autismo, portando i ricercatori ad ipotizzare anomalie a livello globale nella maturazione cerebrale. Nel caso del disturbo a esordio adolescenziale, le aree corticale interessate sono diverse. I risultati hanno aperto la strada per ricerche future, che possano esaminare a fondo quali siano le alterazioni cerebrali degli specifici disturbi nelle particolari aree di interesse e far luce sulle possibili terapie, da mettere in atto per migliorare la qualità di vita dei soggetti.

Il dottor Luca Passamonti, neurologo di Cambridge, a tal proposito, ha detto: “Studi come questo sono importanti nel fornire nuovi pezzi del puzzle per comprendere meglio il disturbo della condotta e mettere in evidenza che ci possono essere diversi percorsi dello sviluppo neurologico in relazione al comportamento antisociale. La sfida per il futuro sarà quella di studiare lo sviluppo del cervello in senso longitudinale, per indagare i fattori di rischio biologici e ambientali che influenzano lo sviluppo del cervello e per capire come le differenze cerebrali strutturali si riferiscono a varie tipologie di elaborazione delle informazioni che vediamo nei bambini con disturbo della condotta”.

Rivisto da www.fisicaquantistica.it

Fonte: https://ilpositivismo.com/condotta-sviluppo-neurologico/

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