Per la prima volta nella Storia un fiume avrà gli stessi diritti giuridici di un essere umano: succede in Nuova Zelanda, dove il Whanganui, il terzo corso d’acqua più lungo del paese, nell’Isola del Nord, ha appena acquisito lo status di entità vivente, dopo 140 anni di dispute legali.
Rapporto inscindibile. La popolazione Maori di Whanganui Iwi considera da sempre il fiume come un proprio antenato, così come il mare e le montagne. Questo popolo «nasce dal fiume e vive su di esso», ha dichiarato Adrian Rurawe, rappresentante della tribù, e il suo benessere è direttamente legato a quello della popolazione che intorno ad esso vive e prospera.
La decisione del Parlamento neozelandese di considerarlo un essere vivente garantisce al fiume di poter essere rappresentato in tribunale, da due “guardiani” eletti a difenderne i diritti, uno scelto dai Whanganui Iwi e uno eletto dal governo.
Offendere, sfruttare o snaturare anche solo una parte di fiume per interessi economici o di potere, ignorandone cultura, storia e tradizioni, equivarrà da oggi in poi a un reato contro la tribù stessa: si chiude così la disputa legale più lunga della storia della Nuova Zelanda.