LA STORIA ESPLOSIVA DEI VULCANI (Foto Gallery)
Dall’ultima eruzione del Vesuvio al lago di lava del Nyiragongo, le più belle immagini di vulcani tratte dall’archivio di National Geographic
di Brian Clark Howard – photoediting di Sadie Quarrier
Un secolo fa
Fotografia di Osaka Mainichi Shimbun, National Geographic
La cima del Sakurajima scoppia nel gennaio 1914, in quella che viene ricordata come la più violenta eruzione nella storia del Giappone.
L’eruzione fu preceduta da centinaia di terremoti nella zona circostante. Ancora oggi, il vulcano è uno dei più attivi del pianeta.
La prima eruzione documentata del Sakurajima risale al 708 d.C, anche se i geologi affermano che il vulcano divenne attivo circa 13.000 anni fa, all’interno di un cratere ancora più antico.
Benché la vulcanologia abbia compiuto notevoli passi avanti nel corso dell’ultimo secolo, molti interrogativi restano ancora senza risposta, e quelli che vivono accanto a queste bombe a orologeria vengono spesso colti di sorpresa. In questa galleria vi presentiamo le più belle foto di vulcani tratte dall’archivio di National Geographic scelte da uno dei suoi più importanti photoeditor.
L’ultima volta
Fotografia di US Army Air Force
Il Vesuvio erutta per l’ultima volta nel 1944, in pieno conflitto, mentre in Italia arrivano le truppe alleate e i tedeschi sono in ritirata. L’eruzione uccise circa 45 persone e danneggiò 88 aerei alleati che stazionavano nei paraggi.
Ma l’eruzione più famosa del vulcano resta quella del 79 d.C., che seppellì sotto le ceneri Pompei ed Ercolano. Oggi circa tre milioni di persone vivono alle pendici del Vesuvio, anche se i geologi temono che una prossima eruzione potrebbe essere ancora più violenta.
Fiumi di lava
Fotografia di Chris Johns, National Geographic
Benché siano i fiumi di lava – come questi che fuoriescono dalle fessure attive sui monti Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo – a colpire maggiormente l’immaginazione, in realtà sono gas e ceneri a fare più vittime in caso di eruzione.
Chris Johns, che scattò quest’immagine nel 1989, ricorda un suono “come quello di un treno merci che passa attraverso una tempesta di tuoni”.
In fuga
Fotografia di Alberto Garcia
Il 15 giugno 1991, il vulcano Pinatubo nelle Filippine diede luogo alla seconda eruzione più violenta del XX secolo.
Grazie gli allarmi dati tempestivamente, decine di migliaia di persone riuscirono ad abbandonare la zona, ma l’eruzione uccise comunque circa 850 persone.
Il fotografo Alberto Garcia scattò questa spaventosa immagine dal retro del pulmino su cui scappava: “Grazie a Dio siamo tutti sopravvissuti”, ha raccontato in seguito.
Pennacchio sullo sfondo
Fotografia di Vincent J. Musi, National Geographic
Ian Osborne nuota nella piscina della famiglia nell ísola caraibica di Montserrat, apparentemente dimentico del pennacchio di fumo che si leva dal vulcano Soufrière Hills, uno stratovulcano di 914 metri di altitudine. Metà dell’isola è inabitabile a causa dell’attività vulcanica, pressoché incessante dal 1995.
In quell’anno, dopo un lungo periodo di dormienza, il vulcano eruttò violentemente, distruggendo la capitale Plymouth e lasciando senza casa i due terzi degli allora 13.000 abitanti dell’isola.
Cono siciliano
Fotografia di Carsten Peter, National Geographic
L’Etna è attivo da secoli; con i suoi 3.340 metri d’altezza torreggia sul Mar Ionio e la città di Catania, entrambe visibili sullo sfondo
Il fumatore
Fotografia di Sarah Leen, National Geographic
Il Popocatépetl, nel Messico centromeridionale, è il vulcano più attivo nonché la seconda vetta del paese. Secondo gli archeologi, la piramide pre-ispanica di Cholula, su cui oggi sorge una chiesa, è stata forse costruita in segno di reverenza per El Popo, come veniva chiamato il vulcano.
“Oggi lo chiamiamo Zencapopoca, ‘quello che fuma sempre’ in lingua nahuatl”, ha raccontato un abitante del luogo alla fotografa Sarah Leen.
Paesaggio alieno
Fotografia di Carsten Peter, National Geographic
Un vulcanologo in tuta termica raccoglie campioni di lava da analizzare sull’Etna.
Nastro rosso
Fotografia di Olivier Grunewald
Rift Valley, Tanzania: la lava fuoriesce dal Monte Ol Doinyo Lengai in quest’immagine notturna a lunga esposizione. A occhio nudo, la lava appare marrone e ha una consistenza oleosa. Quando si raffredda diventa nera, ma si colora di bianco dopo qualche giorno di esposizione all’aria.
Eruzioni divine
Fotografia di John Stanmeyer
Il monte Semeru (sullo sfondo), il monte Bromo (a sinistra al centro) eruttano con il monte Batok (davanti) illuminati dalla luna. Le tre vette fanno parte dei 12 vulcani che formano la caldera Tengger della provincia di Giava Orientale, in Indonesia, a cui gli abitanti del luogo hanno da sempre attribuito un carattere spirituale.
La fucina del diavolo
Fotografia di John Stanmeyer, National Geographic
A rischio della propria vita, i minatori estraggono pezzi di zolfo che trasportano in secchi a mano dalle pendici del Monte Ijen, a Giava Orientale. Oltre a lavorare nel pericoo costante di un’eruzione, a volte capita che lo zolfo si accenda, creando fiumi di fiamme azzurrine.
Camino fumante
Fotografia di Maria Stenzel, National Geographic
Un uomo scala un camino fumante del Monte Erebus, in Antartide, il vulcano attivo più meridionale del mondo. Situato sull’isola di Ross, misura 3.794 metri d’altezza.
Pennacchio spaziale
Fotografia di Image Science and Analysis Laboratory
In questa immagine scattata dalla Stazione Spaziale Internazionale nel 2009, l’eruzione del Sarychev, nelle isole Kurili, situate a nordest del Giappone. Il vulcano erutta periodicamente dal 1760.