IL VIDEO DELL’ANIMAZIONE DELLO TSUNAMI GENERATO DAL TERREMOTO DI Mw 9.0 DELL’11 MARZO 2011 IN GIAPPONE
Redazione Blue Planet Heart
tratto da SCEC
Alle 14:46 del pomeriggio dell’11 marzo 2011 ( 05:46 UTC), un violentissimo terremoto di Mw 9.0 ha colpito una zona vicina alla costa di Honshu, in Giappone. Il Pacific Tsunami Warning Center (PTWC) ha determinato rapidamente la grande potenza di questo terremoto, che la sua posizione era in mare aperto, che il suo ipocentro era relativamentepoco profondo all’interno della terra, e nella storia dei terremoti cosiddetti “megathrust” avvenuti nella regione significava che probabilmente si era spostato il fondo marino, e quindi questo poneva un significativo rischio tsunami. Come da accordi internazionali le autorità giapponesi hanno emesso allarmi tsunami per le proprie coste mentre il PTWC ha iniziato ad emettere avvertimenti ad altri paesi e territori del Pacifico occidentale. Il terremoto ha infatti causato uno tsunami, e nel corso delle seguenti ore il PTWC ha emesso allarmi tsunami per lo Stato delle Hawaii e per tutti i paesi e territori che partecipano al sistema di Pacific Tsunami Warning rimanenti, mantenendo le avvertenze in vigore per più di un giorno in alcune aree.
Anche il dipartimento della “sorella” del PTWC, la West Coast e l’Alaska Tsunami Warning Center (ora conosciuto come il Tsunami Warning Center Nazionale), ha emesso allarmi tsunami per l’Alaska e le coste del Pacifico degli Stati Uniti e del Canada. Lo tsunami ha causato una grande devastazione e oltre 17.000 morti in Giappone, dove le onde hanno raggiunto l’altezza di più di 40 metri.
Al di fuori del Giappone lo tsunami ha anche ucciso una persona in Papua, in Indonesia ed è arrivato a più di 5 metri, più di 2 metri alle isole Galapagos (Ecuador). In Indonesia, Isole Curili della Russia, e in Cile, è arrivato a poco più di 1 metro come in Costa Rica, le Isole Marchesi (Polinesia francese), Messico, Papua Nuova Guinea, e Perù.
Negli Stati Uniti lo tsunami è arrivato a più di 5 metri alle Hawaii, più di 2 metri in California e Oregon, e più di 1 metro nei territori insulari degli Stati Uniti di Midway e Saipan (Isole Marianne settentrionali). Lo tsunami ha ucciso anche una persona a Crescent City, California.
Il Pacific Tsunami Warning Center (PTWC) ha creato un’animazione di questo tsunami storico utilizzando lo stesso strumento che si utilizza per determinare i rischi di tsunami in tempo reale per qualsiasi evento odierno: il modello di previsione in tempo reale degli tsunami (RIFT). Il modello RIFT prende le informazioni del terremoto come input e calcola come le onde si muovono attraverso gli oceani nel mondo, prevedendo la loro velocità, lunghezza dell’onda e l’ampiezza.
Questa animazione mostra questi valori attraverso il movimento simulato delle onde mentre viaggiano attraverso gli oceani del mondo e si può vedere anche la distanza tra le creste successive dell’onda (lunghezza d’onda), così come la loro altezza (mezza ampiezza) indicata dal loro colore. Ancora più importante, il modello mostra anche cosa succede quando queste onde di tsunami colpiscono la terraforma, informazioni che servono al PTWC per emanare bollettini di pericolo tsunami per le coste colpite.
Fin dall’inizio l’animazione mostra tutte le coste coperte da punti colorati.
Queste sono inizialmente di un colore blu come l’oceano per indicare il normale livello del mare, ma come il maremoto le raggiunge esse cambiano colore per rappresentare l’altezza delle onde, e spesso questi valori sono superiori a quelli delle acque profonde in mare aperto. Lo schema dei colori si basa sui criteri avvisi di PTWC, con il blu-verde che rappresenta “nessun rischio” (meno di 30 cm.), il colore giallo-arancio che indica bassa pericolosità con la raccomandazione di stare lontani dalle coste (da 30 a 100 cm),colore rosso acceso indica pericolo significativo che richiede l’evacuazione (da 1 a 3 metri) e il rosso scuro che indicano un pericolo grave, con eventualmente, la necessità di richiedere un secondo step di evacuazione (superiore a 3 metri).
Verso la fine di questa animazione con la simulazione di 36 ore di attività dello tsunami, il filmato mostra una “mappa energetica” che rappresenta il massimo aumento del livello del mare in mare aperto causata dallo tsunami, un modello che indica che l’energia cinetica dello tsunami non era distribuita uniformemente attraverso l’oceano ma forma un “beam” altamente direzionale, tale da mostrare che lo tsunami era molto più grave nel mezzo del “fascio” di energia rispetto ai suoi lati. Questo modello viene confermato anche dagli impatti costieri, notare infatti come le coste direttamente nel “beam” sono colpite da onde di maggiore intensità di quelle ai lati di esso.