Clima di aprile: come è cambiato negli ultimi 17 anni
Più caldo di una volta su tutta l’Italia, più siccitoso sul Nord Italia e sulla Sardegna
in redazione Col. Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it
La variazione circolatoria più significativa subita dal mese negli anni dal 2000 al 2016, rispetto al ventennio precedente, è stata una maggiore presenza di un’alta pressione di un anticiclone proteso dal Nord Africa l’Est europeo e con centro in prossimità del Nord Italia, un “copia e incolla” di ciò che è già avvenuto in questa ultima settimana di marzo. L’anticiclone per lo più lascia libere solo le estreme regioni meridionali come dimostra ivi la curvatura ciclonica delle correnti.
A seguito di tale ostacolo le perturbazioni atlantiche sono state costrette a viaggiare a più alte latitudini, per poi scendere verso il Sud dei Balcani e da qui appunto sulle estreme regioni meridionali.
Fig. 2 – Anomalia della struttura barica media a 500 hPa (periodo 2000-2016)
Ecco allora come potrebbe essere il clima del mese se venisse rispettata la tendenza prevalente palesata negli ultimi 16 anni.
Piogge
Piogge molto al di sotto della media sul Nord Italia ove negli ultimi 17 anni le annate poco piovose ben 11. Piogge appena al di sopra della media sulle regioni meridionali, nella media su quelle centrali.
Fig.3 – anomalia di piovosità (in mm al giorno) in aprile (periodo 2000-2017)
Facciamo notare che, dopo i mesi autunnali, il mese di aprile, almeno al Centro-Nord, dovrebbe essere il mese più piovoso, perché è il mese primaverile con massima instabilità convettiva (rovesci per lo più pomeridiani) per contrasto tra le correnti ancora un po’ fredde in arrivo dall’atlantico e il suolo già surriscaldato da una apprezzabile radiazione solare. Ne è una riprova che anche i tornado, le terribili trombe d’aria american e il più intenso fenomeno meteo da instabilità convettiva, raggiungono la massima frequenza tra aprile e maggio.
Temperature
Al di sopra della media ovunque, specie sulle regioni centrali. L’anomalia non deve meravigliare perché negli ultimi decenni le temperature sulla penisola sono aumentate in tutte le stagioni, come conseguenza del generale surriscaldamento del pianeta per l’aumento della concentrazione nell’atmosfera da parte dei gas serra. Questo però potrebbe aumenta senz’altro la probabilità di forti temporali a seguito della maggiore instabilità convettiva
