CFBDSIR 2149-0403: cos’è il corpo celeste misterioso che vaga nello spazio?
Uno strano e grande oggetto vaga nello spazio a 130 anni luce da noi: da quando è stato scoperto si susseguono le ipotesi sulla sua natura.
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Non è il primo oggetto di questo tipo a essere rilevato nella nostra galassia, ma è il più vicino al Sistema Solare e per questo è di particolare interesse. Si trova in effetti a circa 130 anni luce dal Sole e, stando alle analisi spettroscopiche, dovrebbe avere un’atmosfera ricca di metano.
Dato il mistero che lo avvolge, un gruppo internazionale di astronomi guidati da Philippe Delorme (università di Grenoble, Francia) lo ha studiato usando un gran numero di strumenti, dal Very Large Telescope al telescopio franco-canadese alle Hawaii, fino al telescopio spaziale Spitzer (Nasa). La speranza era quella di riuscire a interpretare la sua natura.

Questa immagine catturata dallo strumento SOFI del telescopio NTT dell’ESO (Osservatorio di La Silla) mostra l’oggetto interstellare CFBDSIR 2149-0403 nella banda infrarossa. Appare come un punto blu al centro dell’immagine (evidenziato dal collimatore) ed è l’oggetto di questo tipo più vicino al Sistema Solare. Non è in orbita intorno a una stella, e perciò non ha luce da riflettere: la debole emissione può essere vista appunto solo nell’infrarosso. Appare bluastro perché la maggior parte della luce di lunghezza d’onda maggiore viene assorbita dal metano e da altre molecole nell’atmosfera del pianeta. | ESO
La ricerca si è concentrata non solo sulle caratteristiche chimiche dell’oggetto e della sua atmosfera, ma anche sul suo moto per provare a dedurre la sua possibile provenienza e l’eventuale collegamento a un gruppo stellare. I risultati sembrano però escludere che appartenga ad AB Doradus, perché il suo moto lo fa sembrare svincolato dal gruppo di stelle.
Che cos’è? I ricercatori non hanno una risposta univoca, ma hanno però ridotto a due le ipotesi. La prima vuole che sia un oggetto molto giovane, di massa compresa tra 2 e 13 volte quella di Giove e meno di 500 milioni di anni, sfuggito a un sistema solare neonato. La seconda ipotesi riprende invece quella della nana bruna con massa anche 40 volte quella di Giove.
Se le ricerche non portano a un’unica ipotesi è perché è estremamente difficile studiare un oggetto isolato, relativamente lontano dalla Terra e di così bassa luminosità.