8 MARZO 1832: IL FORTISSIMO TERREMOTO CHE COLPI’ IL CROTONESE E CATANZARESE
L’8 Marzo 1832 un violento terremoto si abbatté sull’entroterra calabrese fra le province di Crotone e Catanzaro, creando enormi danni e disagi ad una popolazione già stremata dalla monarchia Borbonica
tratto da www.vasapollo.net
Il terremoto avvenne alle ore 1:15 italiane (18:30 GMT ca.) e colpì la zona nord-orientale della provincia di Calabria Ulteriore Seconda (l’attuale provincia di Catanzaro), causando gravissime distruzioni nei centri del Marchesato. A Cutro, Rocca di Neto, Marcedusa, Mesoraca, Papanice, San Leonardo di Cutro quasi tutti gli edifici crollarono; a Policastro (l’attuale Petilia Policastro), Roccabernarda e San Mauro Marchesato le distruzioni si estesero a gran parte dell’abitato. In altre 40 località circa numerosi edifici crollarono o divennero inabitabili. In particolare, a Catanzaro la scossa causò il crollo di molte abitazioni e lesionò quasi tutte le altre, che divennero in gran parte inabitabili: oltre 150 case dovettero essere ricostruite; a Cotrone (l’attuale Crotone) gli edifici ricostruiti furono più di 100. Lesioni e danni più leggeri si verificarono a Cosenza e in una ventina di altri paesi. A sud dell’area dei maggiori danni, la scossa fu avvertita fortemente nella Calabria meridionale e, più leggermente, in quasi tutta la Sicilia; a nord fu sentita, molto leggermente, fino in Puglia e a Napoli.
Il terremoto causò 234 morti e un numero imprecisato di feriti. La zona colpita era caratterizzata da un’economia in cui predominavano largamente le attività agricole.