Addio a Yoryanis Isabel Bernal Varela, leader della tribù Wiwa e attivista per i diritti delle donne indigene.
“Yoryanis Isabel Bernal Varela era un’ attivista in tutti i processi che riguardavano la tribù indigena dei Wiwa, si batteva per i diritti delle donne e cercava sempre il dialogo con la comunità, affinché si trovassero delle soluzioni pacifiche”, spiega.
A darne notizia è Jose Gregorio Rodriguez, segretario dell’organizzazione Wiwa Golkuche.
La quarantatrenne Bernal Varela è stata colpita alla testa a sud di Valledupar e sull’omicidio sta indagando la polizia del luogo. Ma la donna è solo l’ultima vittima di una lunga serie di attacchi contro i leader della Sierra Nevada, che sono in prima linea per salvare gli indigeni del Sud America.
Ricordiamo ancora quello Berta Caceresche da anni lottava per difendere i diritti delle popolazioni indigene dell’Honduras e che nel 2015 aveva ricevuto il prestigioso Goldman Environmental Prize, da molti considerato il Nobel per l’ambiente.
Adesso arriva l’ennesima sconfitta. Bernal Varela difendeva i Wiwa, una delle quattro tribù che vivono sulla Sierra Nevada de Santa Marta, una montagna a forma di piramide nel nord della Colombia.
“Queste popolazioni indigene sono da sempre minacciate e intimidite. Bernal Varela era una nostra compagna, sono stati violati tutti i nostri diritti. Gli altri leader hanno bisogno di protezione” continua José Gregorio Rodríguez.
Il quadro è disastroso e non è legato solo alla Colombia. Attivisti in tutta l’America latina vengono assassinati se si battono contro il furto delle terre ancestrali o contro il depauperamento delle risorse e lo sfruttamento incontrollato del suolo. E gli assassini raramente fanno i conti con la giustizia.
“Con la morte di Bernal Varela se ne va una grande donna coraggiosa, da sempre in prima linea per i diritti delle donne Wiwa”, chiosa Jose de los Santos Sauna, governatore Arhuaco, Kogi e Wiwa.
Dall’inizio del 2017 sono nove i leader indigeni uccisi, ma sono 119 quelle morte da quando è stato firmato l’accordo di pace con le Farc. Nel frattempo, il ministro della Difesa Luis Carlos Villegas, continua ad affermare che gli omicidi sono eventi isolati e nega la validità del paramilitarismo nel paese.