Greenpeace – Fukushima: pericoloso via libera al rientro nella città ‘contaminata’ di Litate

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Greenpeace – Fukushima: pericoloso via libera al rientro nella città ‘contaminata’ di Litate

Scritto da Francesca Mancuso
www.greenme.it

A 6 anni di distanza dal disastro nucleare di Fukushima, gli abitanti della cittadina di Iitate potranno tornare a casa. Una casa però che è tutt’altro che sicura, secondo Greenpeace. I livelli di radioattività infatti sono ancora molto elevati, ma il governo giapponese a breve ritirerà l’ordine di evacuazione.

Il 22 marzo 2011, pochi giorni dopo il disastro nucleare, tutti i cittadini furono costretti ad abbandonare le proprie abitazioni visti gli altissimi livelli di radiazioni. Oggi (entro il 31 marzo), i 6000 abitanti potrebbero ritornare a casa ma non a cuor leggero.

“I valori di radioattività sono relativamente elevati, sia all’interno che all’esterno delle case, e mostrano che esiste ancora un rischio radiologico inaccettabile: i cittadini che torneranno a Iitate saranno esposti al rischio equivalente a quello di una radiografia del torace a settimana. Questo non è normale o accettabile”, è la denuncia di Ai Kashiwagi della campagna Energia di Greenpeace Giappone.

Una recente indagine condotta da Greenpeace Giappone infatti, ha rilevato che i livelli di radioattività presenti nelle case di Iitate sono ben al di sopra degli obiettivi a lungo termine prefissati dal governo. Non solo: i livelli di esposizione annuali, estesi nel corso della vita delle persone, comporterebbero un rischio superiore alle norme.

L’esposizione media alle radiazioni a Iitate è risultata essere tra i 39 millisievert (mSv) e 183mSv nel corso di 70 anni (escluse le radiazioni naturali), superando le linee guida annuali fissate dalla Commissione internazionale per la protezione radiologica (ICRP), secondo cui i livelli massimi raccomandati sono pari a 1 mSv.

La prefettura di Iitate ha un territorio molto vasto, pari a 200 chilometri quadrati, il 75 per cento dei quali costituito da foreste montane. Ebbene, secondo l’analisi resa nota dall’associazione, anche le foreste sarebbero contaminate, con livelli di radiazioni paragonabili a quelli attuali all’interno della zona di esclusione di 30 km a Chernobyl, un’area che a 30 anni dall’incidente è ancora vietata alla popolazione.

mappa iitate

Eppure, il governo giapponese non sembra avere le idee chiare. La scorsa settimana ha confermato di non avere ancora effettuato alcuna valutazione delle dosi di esposizione attese nel corso della vita per i cittadini che torneranno a Iitate.

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foto

Per questo, Greenpeace ha rivolto un appello alle autorità nipponiche chiedendo di assicurare un sostegno economico ai cittadini interessati dall’ordine di evacuazione, in modo che questi non siano costretti a tornare a Iitate per ragioni economiche:

“Il governo Abe deve predisporre le misure per ridurre al minimo assoluto l’esposizione a radiazioni, e garantire il sostegno per permettere ai cittadini di decidere se tornare nelle loro case o trasferirsi altrove”.

Francesca Mancuso

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