Che effetto ha avuto il “sistema solare caotico” sul clima della Terra?

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Che effetto ha avuto il “sistema solare caotico” sul clima della Terra?

Le variazioni dei tipi di roccia sedimentaria osservate in una formazione in Colorado indicano che alcune piccole variazioni nell’orbita della Terra – avvenute a causa dell’influenza gravitazionale di Marte durante i suoi periodici avvicinamenti e allontanamenti – hanno avuto grandi ripercussioni sul clima del nostro pianeta grazie a un meccanismo di tipo caotico
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Nel corso di milioni di anni, piccole variazioni nell’orbita e nella rotazione terrestre possono determinare grandi cambiamenti nel clima del nostro pianeta.

La prima prova diretta di questo fenomeno, che corrobora la teoria del sistema solare caotico, è stata trovata nelle rocce della formazione geologica di Niobrara, in Colorado, da un gruppo di ricercatori dell’Università del Wisconsin a Madison e della Northwestern University a Evanston, in Illinois, che firmano un articolo pubblicato su “Nature”.

Secondo la teoria del sistema solare caotico – basata su recenti elaborazioni al computer –  le orbite dei pianeti del nostro sistema solare non sarebbero così regolari come si riteneva. Le orbite dei pianeti interni, in particolare, sembrano soggette a reciproche influenze gravitazionali che perturbano la loro eccenticità, tanto da impedirne una definizione precisa su tempi superiori ai cento milioni di anni.

Nei sedimenti che si sono accumulati nel corso di 87 milioni di anni nella formazione di Niobrara, Stephen Meyer e colleghi hanno trovato le tracce dell’influenza delle variazioni orbitali attraverso il cosiddetto fenomeno di transizione di risonanza, causata dal noto effetto farfalla che caratterizza i sistemi caotici (“il battito delle ali di una farfalla in Brasile provoca un  tornado in Texas”).

L'effetto del "sistema solare caotico" sul clima della Terra
La transizione di risonanza sarebbe stata causata dalle impercettibili variazioni gravitazionali a cui è soggetto il nostro pianeta in seguito al periodico avvicinamento e allontanamento di Marte.

Nella formazione di Big Bend, in Texas, sono chiaramente visibili le stratificazioni di sedimenti del mare interno risalente al Cretaceo (Cortesia Bradley Sageman, Northwestern University)

Nel corso tempo la ripetizione regolare di queste variazioni finisce per ripercuotersi in modo significativo – per un fenomeno, appunto, di risonanza – sulla posizione e sull’orientamento dell’asse dei due pianeti rispetto al Sole.

A sua volta, questo comporta delle variazioni nella quantità di energia solare che raggiunge il nostro pianeta, influenzando così il clima.

Quando il clima è molto caldo e umido, i fiumi trascinano con sé sabbie argillose che, depositatesi sui fondali marini, danno origine a rocce e fanghi argillosi, o scisti. Nei periodi più freddi e secchi, vengono invece riversati in mare sabbie ricche di carbonato di calcio, che portano alla formazione di rocce calcaree.

Nella formazione di Niobrara – che ha avuto origine dal sollevamento del fondale del mare interno occidentale cheoccupava gran parte dell’odierno Nord America durante il Cretaceo – i ricercatori hanno trovato un alternarsi di questi due tipi di rocce, la cui datazione indica una correlazione con i moti orbitali relativi di Terra e Marte.

“Altri studi avevano già suggerito la presenza di  fenomeni caotici sulla base dei dati geologici. Ma questa è la prima prova inequivocabile, resa possibile dalla datazione radiometrica di alta qualità e dal forte ‘segnale astronomico conservato in queste rocce”, ha detto Meyers.

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